E’ stata una bella iniziativa e una bella testimonianza quella dei giovani americani: una vacanza pro vita camminando per l’America.
Durante queste vacanze estive, 39 studenti universitari americani hanno camminato attraverso gli Stati Uniti per sostenere la causa Pro-Life.
Hanno camminato per 36 sei Stati accumulando in totale di 564 mila chilometri. I ragazzi, tutti giovanissimi dai 18 ai 26 anni, si sono divisi in tre gruppi ed alcuni hanno cominciato da Seattle, altri da San Francisco ed altri ancora da Los Angeles, tutti uniti sotto la bandiera della libertà religiosa e della causa Pro Life.
Durante il cammino consisteva si faceva sosta in una chiesa al giorno, ci si adoperava a dare una mano laddove ce ne fosse bisogno e si invitavano i fedeli a pregare ed impegnarsi maggiormente nella difesa della vita umana dando informazioni a chi ne avesse bisogno.
I gruppi si sono mossi come singole entità molto ben organizzate: hanno contribuito alla diffusione, soprattutto tra i più giovani, della “cultura della vita”, hanno rilasciato numerose interviste alle TV locali, radio e giornali, ma soprattutto hanno saputo fare opera di counselling per donne incinte in crisi.
Alla fine, tutti i gruppi di “camminatori” si sono riuniti il 15 agosto a Washington per una manifestazione al fine di incoraggiare i legislatori a difendere con maggiore concretezza la causa della vita.
Jeane Mancini, presidente dell’annuale “March for life”, dal palco della manifestazione ha annunciato che la fine della marcia attraverso l’America non è la fine di un percorso, ma l’inizio di un altro che ha come tema centrale sempre la difesa della vita. Messaggio a chiare lettere presente anche sulla sua maglietta che riportava in stampatello la scritta PRO-LIFE.
Questo tipo di marcia si ripete annualmente da 22 anni, da quando, nel 1993, Papa Giovanni Paolo II ha incoraggiato i giovani a girare per il mondo diffondendo la cultura della vita.
Indubbiamente un’esperienza forte, che nulla ha a che fare con i comfort di una classica vacanza nelle località marittime più blasonate, ma un’esperienza di vita, condivisa con altri giovani che regala a chi la vive gioia ed appagamento.
Da non sottovalutare anche il fatto che così facendo si diffonde il messaggio pro vita meglio di qualsiasi articolo di giornale, visto che questi giovani nel fiore degli anni sono senz’altro la migliore pubblicità possibile che si può fare alla causa della vita.
L.T.
FONTE: www.lifesitenews.com
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’