16/04/2015

Rifiuta l’aborto terapeutico: “Mia figlia è bellissima!”

Le è stato consigliato l’aborto, ma ora ha una figlia bellissima.

Una storia a lieto fine potremmo dire a questo punto, eppure, per Danielle Davis, una madre di Cwmbran, nel sud del Galles, non è stato tutto semplice.

Quando durante una radiografia i medici scoprirono una ciste nel cervello del feto che portava in grembo le crollò il mondo addosso ed il medico consigliò a lei e al marito di abortire perché quella ciste avrebbe potuto causare disabilità.
Sebbene spaventata e molto provata per questa inaspettata brutta notizia, dopo due giorni di riflessione tornò dal medico e disse che non voleva interrompere la gravidanza.

I dottori continuarono a monitorare la ciste al cervello della bambina e dopo 39 settimane questa vide la luce tramite un parto indotto. Danielle aveva donato la vita a sua figlia, Daisy.
Molte volte succede che bambini con diagnosi negative durante la gravidanza nascano in perfetta salute, ma questa volta non è stato così per la piccola Daisy che dalla nascita riporta una disabilità chiamata anoftalmia, un termine greco che significa “senza occhi”. Chi riporta questa incurabile disabilità ha avuto una mancata formazione degli occhi nello stadio fetale, lasciando le cavità oculari vuote.

Bludental

“E’ stato scioccante” ammette Danielle, sostenendo che nessuno nella sua famiglia aveva mai sofferto di questo disturbo e che prima della diagnosi non era nemmeno a conoscenza di questo termine. “E’ comunque una bambina bellissima, e non abbiamo rimorsi sul fatto di non aver abortito” termina la coraggiosa madre.
Da sempre i movimenti pro-vita affermano che un bambino può essere disabile ma comunque bellissimo.

(E quanti nati o divenuti ciechi – da Omero, a Bach, a Ray Charles, a Bocelli, da Monet a Galilei – hanno dato un contributo personale importante per fare del mondo un posto migliore).

Se la disabilità diventa una valida ragione per abortire che messaggio crudele mandiamo ai bambini disabili già nati? Direste a qualcuno in carrozzina che non dovrebbe essere mai nato?”, chiede il movimento Feminists for Life: sono le diversità ad arricchire il mondo, ma spesso i disabili vengono sottovalutati, proprio come si faceva una volta con le donne.
Oggi, la piccola Daisy, di otto settimane, vive felice coi suoi fratellini e tra poco le saranno applicate delle protesi di occhio provvisorie, che tra qualche anno diverranno permanenti e perfettamente assomiglianti ad occhi veri.
Due genitori coraggiosi, Danielle e Andrew, che hanno dato un amore speciale ad una bambina altrettanto speciale, nella speranza, siano esempio per molti altri.

FONTE: Lifesitenews.com

L.T.

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