La trentenne Diane Mullineux si è trovata davanti ad una scelta: l’impietoso medico le comunica che, se vuole continuare a vivere, avrebbe dovuto abortire. Il cancro alla cervice uterina non le avrebbe lasciato scampo.
Ma Diane, confortata anche dal compagno, ha deciso che non avrebbe negato la vita alla figlia che portava in grembo. Dovevano continuare a crederci.
La forza dimostrata ha trovato corrispondenza nel consulto di un secondo medico, Jonathan Erode, che ha presentato loro l’ipotesi di affrontare un’operazione pioneristica che le avrebbe permesso di portare a termine la gravidanza e contemporaneamente curarsi.
L’intervento ha avuto successo e la bimba, Nancie, è nata in perfetta salute. La donna confessa che continua tutt’ora a darsi dei pizzichi per assicurarsi che sia tutto vero.
Il miracolo della Vita, certo. Ma è anche da denunciare l’atteggiamento di troppi medici che, messi di fronte a delle situazioni particolari, anche gravi, vorrebbero risolvere tutto sgombrando il campo da tutti gli impedimenti ed ostacoli. Abortire viene consigliato quasi fosse parte integrante della terapia. Medici, questi, che hanno tanta professionalità quanta considerazione dell’importanza della vita umana. A qualunque stadio sia.
Redazione
Fonte: DailyMail