04/07/2013

A Francesco Agnoli la 2° edizione del premio “;Una penna per la vita”. Quando la notizia è una buona notizia

E’ Francesco Agnoli, professore, comunicatore, scrittore e firma importante di molte testate giornalistiche fra le quali quella del “Foglio”, il vincitore e il più votato – con oltre 2000 su 5000 voti online di preferenza pervenuti sul sito dell’Università Pontificia Regina Apostolorum – della seconda edizione del Premio “Una Penna per la Vita” promosso dal Gruppo di monitoraggio ed analisi critica dei media della facoltà di Bioetica,  Biomedi@, in collaborazione con la FNSI  (Federazione Nazionale Stampa Italiana), UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) , GUS (Gruppo Giornalisti Uffici Stampa) ASMI (Associazione Stampa Medica), Ceris/CNR , la testata giornalistica online Il Vaticanese, la rivista Notizie Provita e la redazione di Prolife News. Secondo nella votazione pubblica, Antonio Gaspari , direttore dell’Agenzia Zenit, terza Benedetta Frigerio del settimanale Tempi.

Presentando lo scopo le finalità e gli obiettivi di questo Premio, il Prof. Gonzalo Miranda, Decano della Facoltà di Bioetica e coordinatore del gruppo Biomedi@, si è detto particolarmente contento per la numerosa partecipazione alla votazione on line pubblica, che rivela “come sui temi bioetici, così come scritti sui media, i lettori votanti si sono dimostrati molto attenti e interessati agli aspetti etici della comunicazione, delle regole deontologiche e soprattutto del “modo” come gli articoli bioetici vengono confezionati e presentati all’opinione pubblica”.
“Il Premio nato lo scorso anno – ha detto il coordinatore stampa di Biomedi@, Antonello Cavallotto – è una felice intuizione ma anche una sfida ad andare a premiare, su un genere di notizie “pericolose” come lo sono quelle bioetiche, un comunicatore o un giornalista che su di esse si distingueva per fornire al lettore una informazione seria, onesta e imparziale. Cosa in verità molto  difficile per i temi bioetici.

Ma questa idea del Premio si sta rivelando una fonte inaspettata di sorprese, e soprattutto ci sta aiutando nel monitoraggio e nell’analisi critica che Biomedi@ opera quotidianamente sui giornali, constatando quanta dis-informazione e malafede c’è nello scrivere sui temi di vita e di morte.
Questa analisi ci permette da un lato allora di fare formazione sulle nuove leve di studenti e studiosi di bioetica per far sviluppare loro un più forte senso critico su come i giornali pongono i dilemmi della bioetica e su come interfacciarsi un domani essi stessi con i media; come produrre o pretendere dai media una informazione bioetica la più onesta corretta e completa possibile, da parte dei media. Dall’altro – venendo alla laudatio di Agnoli – di rendere omaggio come giornalista e membro Biomedi@ a un collega come Francesco Agnoli che soprattutto sui temi e sulle notizie bioetiche informa e comunica correttamente. Cosa tanto più lodevole oggi perché soprattutto sui temi della bioetica sui giornali si gioca un gioco sporco. Gran parte infatti della partita o di una battaglia culturale in corso si svolge sulla stampa. Sulla stampa si contrappongono e fronteggiano ormai due antropologie: una in difesa dell’umano  e aperta al trascendente, l’altra immanente de-strutturante e transumana nella sua versione di ribaltamento dei generi  (teoria del Gender) – pericolosamente  e massicciamente presente quest’ultima nelle maggior parte delle testate della stampa nazionale.

Meno rappresentata e minorativa la prima. Ma che grazie a Francesco – ha concluso Cavallotto – grazie a questa penna coraggiosa, ha acquistato e sta acquistando un peso ed una influenza via via sempre più diffusiva.
E quindi – ha concluso Cavallotto – sono contento di premiare un comunicatore  e un collega che da anni e con coraggio scrive non solo rispettando i valori guida e i criteri deontologici interni, ma non si è sottratto alla denuncia della neo-lingua e della manipolazione che molte testate fanno nel divulgare i temi eticamente sensibili”.
“Per Agnoli –  ha detto Francesca Romana Poleggi nel ritirare a suo nome la targa “Una penna per la vita” – non vale il politicamente corretto ma la forza della verità. E quindi anch’io gli sono grata e sono onorata di ritirare per suo conto il Premio. Agnoli prima di scrivere, con umiltà, studia, si documenta, comprende e poi riesce a trasmettere ciò che ha assimilato ai lettori come un vero “magister”, nel senso etimologico del termine, cioè come chi offre le sue conoscenze e i suoi ragionamenti allo scopo di arricchire e di far crescere gli altri. I suoi scritti sono sempre un capolavoro di sintesi e di chiarezza. Pur nella specificità del linguaggio sempre appropriato e ricco, da storico e filologo, riesce a porgere ai lettori contenuti concreti e razionali in modo piano e comprensibile. Racconta la storia antica e recente con la Verità che rende liberi dai miasmi del politically correct e della cultura della morte, che avvelenano le menti e i costumi.  E’ uno scrittore che  trasmette in ogni circostanza un amore grande per la Vita, senza se e senza ma, dall’inizio alla sua fine naturale. Questo amore non solo lo scrive e lo comunica, ma anche lo  testimonia personalmente come uomo, marito e padre, grazie all’esempio ricevuto a sua volta: se gli si chiede di parlare del suo impegno quotidiano e gratuito in diverse realtà pro life, lui risponde: “Faccio solo quello che mi ha insegnato mio padre”.

Francesco Agnoli è uno dei pochi intellettuali che non si rassegna alla dittatura del relativismo e che opera  – come hanno detto nelle loro relazioni anche la prof. Carla Basili ( del Ceris/Cnr) e il dr. Claudio Pensieri (ricercatore del Campus Biomedico) per offrire al lettore una  comunicazione e informazione  scientifica  e terminologica  seria completa  e non falsa, di parte ed ideologica, non tesa sulla bioetica a pilotare o addormentare le coscienze e la formazione dell’opinione pubblica.

di Antonello Cavallotto 

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