22/12/2016

A Natale, con il bambino che NON nascerà...

Rilanciamo sempre volentieri i comunicati stampa dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, e soprattutto quest’ultimo relativo al prossimo  Natale.

Anche gli atei più incalliti, infatti, a Natale si inteneriscono davanti al Bambino nella mangiatoia del presepio. In un certo qualmodo la nascita di quel Bambino l’aspettano tutti.

Ma anche a Natale, invece, ci sono dei bambini che non nasceranno.

Il giorno dell’antivigilia di Natale, alla preghiera per la vita nascente che si terrà per la prima volta di fronte all’ingresso principale dell’ospedale S.Croce di Cuneo, sarà presente Giovanni Paolo Ramonda, Responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII. L’appuntamento è venerdì 23 dicembre alle ore 10.00.

Si conclude così un anno di attività con cui l’associazione di Don Benzi ha fornito aiuti concreti alle gestanti che si sono ritrovate ad un passo dalla difficile decisione dell’aborto. 20 donne in provincia sono state aiutate dai volontari nel 2016, e a queste si aggiungono diverse mamme che negli anni scorsi hanno deciso di tenere il proprio bimbo, e che oggi sono sostenute ad esempio nei disagi dovuti alla mancanza di lavoro.

«In questi anni abbiamo condiviso la nostra vita con tante donne che, per varie ragioni, erano in difficoltà a proseguire la gravidanza», spiega Elena Ansaldi, referente dell’ambito maternità difficile e vita della Comunità.

Auguri-Natale_ ProVita«Per tanto tempo — continua — abbiamo pregato silenziosamente una volta al mese nella cappella dell’ospedale, cercando di essere così più vicini alle vittime del dramma dell’aborto. Ora però con l’arrivo del Natale vogliamo richiamare l’attenzione sul tema delle famiglie che proprio da una gravidanza vengono messe a dura prova. Troppe gestanti si ritrovano sole, non sostenute da nessuno. In questa situazione possono essere indotte anche ad abortire: da un compagno, dai famigliari, dal datore di lavoro, o addirittura dal personale socio sanitario».

Giovanni Paolo Ramonda ad ottobre 2016 aveva esteso questo appello al Consiglio regionale impegnato nel dibattito sull’obiezione di coscienza dei medici: «Dalla nostra esperienza accanto alle donne che si trovano in difficoltà nel portare avanti la gravidanza, emerge che il vero problema non è facilitare l’accesso all’aborto. Piuttosto occorre offrire loro un valido aiuto per rimuovere le cause che inducono all’aborto. Le istituzioni discutano sul come fornire aiuti concreti a sostegno della gravidanza».

La preghiera verrà riproposta ogni primo lunedì del mese allo stesso orario: tutti gli amici di Cuneo e dintorni sono invitati.

Marco Tassinari


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