Giudicata troppo oscena per i parametri dati da facebook: così la foto che ritrae un manifestante omosessuale presente al gay pride di sabato a Roma è stata bloccata dal sistema.
Beh, a vedere le centinaia di foto che girano di questo genere di manifestazione, non ci sarebbe nulla di cui stupirsi: in moltissimi casi si tratta di persone ritratte in pose volgari, agghindate nella migliore delle ipotesi in modo ridicolo -quando non volutamente provocatorio ed osceno.
La particolarità dell’accadimento è la seguente: la foto (peraltro riportante un uomo nudo fotografato di schiena con un insulto nei confronti delle Sentinelle in Piedi), presa dai variopinti siti che si occupano di manifestazioni omosessuali, è stata ripubblicata sul profilo fb proprio delle Sentinelle per dimostrare il livello raggiunto in questo genere di eventi.
E per questo sono stati bloccati.
Siamo all’assurdo: invece di procedere con censure nei confronti delle nefandezze e degli insulti che girano nell’etere verso tutti coloro che credono nel valore della famiglia tradizionale, facebook pensa bene di penalizzare i destinatari delle offese.
Sono le conseguenze del doga del politicamente corretto che porta a delle stridenti contraddizioni. Solo a titolo di esempio, sarebbero da ricordare tutti quei sistemi di filtro automatico -presenti spesso nelle grandi aziende o negli uffici pubblici- che impediscono ai singoli utenti di accedere a pagine specifiche sul web dal computer dato in dotazione: quando la censura viene impostata su tematiche di ordine sessuale, sarà impossibile per il navigante visualizzare moltissimi portali web di natura anche scientifica od addirittura veterinaria, ma basta digitare in un motore di ricerca parole relative alle inclinazioni sessuali dai gay per vedersi immersi di immagini e pubblicità a sfondo sessuale GLBT.
Il tutto, sempre e comunque, conforme al grande teatro del non senso.
Redazione
