27/10/2016

Battaglia sul gender a Inveruno. Intervista a chi difende la famiglia

C’è chi non si piega di fronte al totalitarismo del gender. Nonostante l’indottrinamento arcobaleno e le pressioni sempre più diffuse, sono molti quelli che resistono, anche nel mondo politico. Ne abbiamo dato notizia varie volte, sostenendo quei coraggiosi Davide che sfidano il gigante Lgbt Golia.

Uno di questi è Vincenzo Grande, classe 1982, consigliere della Lega Nord al Comune di Inveruno (MI). Nella sua città, l’amministrazione comunale ha dato inizio ad un ciclo di conferenze dedicato al tema della famiglia, che però sa molto di propaganda omosessualista. Si è iniziato lo scorso 14 ottobre con una relatrice non proprio imparziale, Melita Cavallo, ex presidente del Tribunale dei minori di Roma e già nota per la sua battaglia a favore dello pseudo-matrimonio omosessuale e per l’adozione alle coppie gay.

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Vincenzo Grande, consigliere della Lega Nord a Inveruno

Per saperne di più, abbiamo deciso di rivolgere qualche domanda al consigliere Grande, che non condivide affatto l’indirizzo a favore del gender preso dal suo Comune.

-Innanzi tutto può raccontarci i fatti? Cosa è successo a Inveruno?
Tutto è iniziato il 14 Ottobre scorso, quando c’è stato il primo degli incontri sulla famiglia organizzati dall’amministrazione comunale di Inveruno (amministrazione di centrosinistra) con la collaborazione della Biblioteca. Tale incontro si è dimostrato una vera e propria promozione per le “famiglie omosessuali” sminuendo il ruolo fondamentale della famiglia naturale, un indottrinamento senza diritto di replica.
Altro fatto gravissimo è che sulla pagina Facebook della Biblioteca di Inveruno campeggi una immagine raffigurante in maniera stilizzata, oltre alla famiglia naturale, anche le “famiglie” cosiddette “arcobaleno”, dando la sensazione che queste famiglie “alternative” siano la normalità quando non lo sono per nulla. Una pagina istituzionale non può e non deve essere utilizzata per promuovere posizioni politiche o ideologiche, a maggior ragione per il fatto che la stessa viene utilizzata anche, e soprattutto, da minori!

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Ecco come vengono usati gli spazi comunali

-Per quali motivi lei non condivide la scelta dell’amministrazione? 
Innanzitutto perché non è stato previsto un dibattito sull’argomento, negando a chi difende la famiglia naturale di dire la propria. In questo atteggiamento riscontro la volontà di imporre il pensiero unico sul tema. Inoltre tutto ciò va contro ai principi fondanti su cui poggia la nostra comunità, essenzialmente cattolica. Nello Statuto del Comune di Inveruno (art. 2) c’è un evidente richiamo alle radici cristiane della comunità e alla tutela della famiglia così come riconosciuta dalla Costituzione. Tale richiamo è stato fortemente voluto dal mio partito, la Lega Nord, nel lontano 2009. Io ho fatto parte della commissione per il rinnovo dello Statuto Comunale promuovendone l’inserimento.

-Cosa intende fare come consigliere d’opposizione?
Vorrei organizzare un incontro ad Inveruno a favore della famiglia naturale, in modo che i cittadini abbiano la possibilità di essere informati nella migliore maniera possibile, senza le storture e le imposizioni di una certa ideologia. Inoltre, io ed il gruppo della Lega Nord ci stiamo opponendo a questo stato di fatto interagendo direttamente con i cittadini.

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Melita Cavallo, dopo la conferenza, con alcuni giovani di Inveruno

-Non crede di sostenere e difendere posizioni ormai antiquate, che le alienerebbero la simpatia dei suoi concittadini?
Difendere la famiglia composta da una madre, un padre e dei figli non è e non sarà mai una posizione antiquata. Su questi argomenti, tra lo scegliere la via facile di piegarsi all’ideologia gender e la via giusta a difesa della famiglia naturale scelgo, senza compromessi, quest’ultima. Anzi, l’episodio di Inveruno mi sprona ad impegnarmi maggiormente nella “buona battaglia” ed invito i lettori a fare la loro parte. Uniti, compatti e decisi sconfiggeremo le menzogne portate avanti dalla propaganda omosessualista. Ristabilire la Verità è la nostra missione!

Federico Catani


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