16/09/2014

Bologna, registrazione matrimonio gay. Scontro Sindaco e Prefetto

Bologna è lo scenario dello scontro tra Sindaco e Prefetto sulla registrazione del matrimonio gay contratto all’estero.

Il Primo cittadino, Virginio Merola, adottò una delibera lo scorso 30 giugno finalizzata a permetterne la trascrizione nei registri dello stato civile –solo tre coppie ad oggi ne hanno fatto richiesta- e da subito si aprì la polemica.

Il consigliere Valentina Castaldini ha presentato il 24 luglio un esposto al Prefetto ed al Ministro degli Interni accusando il Sindaco di abuso di potere.

 

È di venerdì scorso la netta presa di posizione del Prefetto del capoluogo emiliano, Ennio Maria Sodano, il quale invita Merola a “procedere alla revoca della disposizione atteso che il nostro ordinamento non ammette tale trascrizione”.

La Manif Pour Tous, dal canto suo, esprime apprezzamento per le parole del Prefetto che “non fa che ricordare quanto la legge stabilisce oggi in Italia sulla natura e il ruolo del matrimonio. A luglio era stato il Tribunale di Milano a respingere la domanda di trascrizione nei registri comunali di un matrimonio contratto all’estero tra due uomini.”

Sul fatto interviene anche Francesco Belletti del Forum delle Associazioni Familiari: “La normativa nazionale prevede che possa essere riconosciuto nel nostro Paese solo il matrimonio che corrisponde alle specifiche normative vigenti nel nostro Paese. Per questo, ad esempio, non è possibile il ricongiungimento per tutte le mogli di una famiglia poligamica; perché la nostra legge non riconosce un matrimonio poligamico. Allo stesso modo il matrimonio nel nostro Paese è qualificato dalla eterosessualità. Ma a Bologna il sindaco decide di infischiarsene e ordina di trascrivere nei registri del Comune un matrimonio celebrato all’estero tra due persone dello stesso sesso. Per fortuna c’è ancora chi difende la legalità in questo Paese, anche a rischio di diventare politicamente scorretto.”

Redazione

 

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