05/02/2017

Eutanasia travestita da DAT: ne parla l’on. Roccella

Eugenia Roccella è una dei Deputati combattenti per la vita che in Commissione Affari Sociali della Camera, stanno cercando di far ragionare la maggioranza di sinistra che vorrebbe la legalizzazione dell’eutanasia.

Il disegno di legge  intitolato “Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari” (da cui l’acronimo DAT), è infatti sostenuto in modo monolitico dal fronte formato da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia e Libertà, normalmente divisi (anche al loro interno) e litigiosi su tutto, ma in questa circostanza compatti come un sol uomo.

Insieme con i colleghi Paola Binetti (Udc), Raffaele Calabrò (Ap), Benedetto Fucci (Cor), Gian Luigi Gigli (Des-Cd), Domenico Menorello (Sc), Alessandro Pagano (Lega), e  Antonio Palmieri (Fi), Eugenia Roccella, di Idea,  cerca di arginare la deriva mortifera della proposta di legge in esame. Noi cittadini comuni possiamo dar loro il nostro sostegno firmando questa petizione.

«Si potrebbe pensare che sia stato proprio il PD di Renzi a voler spingere per la sollecita discussione sull’eutanasia, per spaccare l’alleanza che tiene in piedi il Governo e andare presto alle elezioni. Non c’è davvero urgenza di trattare una questione del genere, con tuti i problemi che bisogna affrontare ora in Italia», dice  l’on. Roccella.

Comunque, «la sinistra si conferma, anche col Governo Gentiloni come la portabandiera dei “nuovi diritti”, in questo caso il “diritto” a morire. E la legge sul testamento biologico – o DAT – è una legge molto brutta, anche dal punto di vista tecnico», prosegue la Parlamentare. Ricordiamo che fu lei una dei principali artifici del decreto legge deliberato dal Governo Berlusconi per salvare la vita ad Eluana Englaro. In quella circostanza gli sforzi del Governo furono resi vani dall’allora Presidente della Repubblica Napolitano che rifiutò di emanare il provvedimento perché non ne ravvisava l’urgenza. E così Eluana morì, proprio di questi tempi, i primi di febbraio.

Morì di fame e di sete. Morì grazie a una sentenza della Cassazione, che diede il via libera alla sua eutanasia.

Oggi, «se verrà approvata, la legge sulle DAT consentirà a tutti di fare la stessa fine: tutti i maggiorenni potranno obbligare il medico a sospendere idratazione e nutrimento artificiali, anche se non malati gravemente ».

La proposta in esame, inoltre svilisce enormemente il medico che dovrebbe svolgere la sua professione “in scienza e coscienza”.

« Certo. Obbliga il medico a eseguire qualunque desiderio di cura del paziente: egli diviene un mero esecutore, senza alcuna dignità professionale.  Quando esegue le richieste del paziente, invece, è esentato da ogni responsabilità civile e penale. Ma è costretto a prescrivere cure inappropriate o che lui addirittura riterrebbe assurde».

Francesca Romana Poleggi


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