19/06/2015

Gender e omosessualismo a scuola – A Treviso, la protesta di 120 genitori

Tra i tanti commenti che riceviamo, una gentile signora insiste che il gender non esiste (forse non esiste neanche l’omosessualismo...), che non c’è emergenza educativa, che le testimonianze dei genitori (che non sono “anonime”, ma non vogliono essere identificati dal pubblico, e hanno diritto alla privacy), non sono attendibili.

Sarà inventato anche quello che è accaduto a Treviso il mese scorso?

Il Comune aderisce alla rete Ready (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere). Nelle scuole medie del Quinto circolo didattico cittadino (scuole comunali di Santa Bona, Immacolata, San Liberale e Monigo) è stato proiettato un film che racconta di un padre omosessuale che lascia la famiglia e in cui si mostrano episodi piuttosto espliciti di masturbazione tra adolescenti.

Il tutto senza filtri, senza spiegazioni da parte degli “educatori”.

Il sindaco Giovanni Manildo ha ricevuto una lettera firmata da 120 genitori (i nomi potete chiederli a lui) indignati per essere stati tenuti all’oscuro di una questione tanto delicata.

Alcuni ragazzi sarebbero tornati a casa molto turbati dopo la proiezione.

«Sono iniziative – ha detto un altro genitore a Tempi.it – che di fatto equiparano i vari tipi di famiglia, senza alcuna distinzione. Noi non siamo contrari alla riflessione e al dibattito, vorremmo però che i nostri figli fossero accompagnati al discernimento e che si dicesse loro, ad esempio, che la Costituzione prevede la famiglia fondata sul matrimonio. E che pur ammettendo la comprensione per altre forme di affettività, una coppia gay non può essere considerata famiglia».

L’assessore alle politiche scolastiche Anna Caterina Cabino ha risposto ribadendo la bontà dell’iniziativa e aggiungendo che «la competenza rispetto a una materia così complessa spetti agli esperti quindi a docenti e operatori sanitari nel rispetto della carta dei Diritti del Fanciullo». Ma nessuna Carta può derogare alla Costituzione che attribuisce ai genitori il diritto (e dovere) di educare la prole.

Redazione

Bludental

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