28/03/2015

Gender – Ecco cosa intendono, alcuni, per dialogo

Qualche giorno fa, il nostro Presidente, Antonio Brandi, ha concesso un’intervista sul gender al portale multitematico “Il ballo del cervello”, e in particolare ad una dei suoi blogger, Linda Negrini.

L’intervista è stata pubblicata, con i commenti e le osservazioni che potete leggere qui.

Quindi il nostro Presidente le ha inviato questa risposta.

Gentilissima Signora Linda,
sinceramente, mi aspettavo qualcosa di più da Lei.

I suoi commenti sono pieni di insulti, volgarità sarcasmo piuttosto offensivo...
Crede lei che è in questa maniera che si conduce uno scambio di opinioni?

Nello specifico.

  • Sui 56 generi: non li ho certamente inventati io, né Marieclaire. Facebook, per esempio, ne conta 70 ciascuno con 6 gradazioni diverse… (veda qui).
  • Riguardo all’ideologia/teoria del gender poiché non mi sembra sia molto informata, le consiglio di leggere questo mio articolo: https://www.provitaefamiglia.it/blog/gender-omosessuali-omosessualismo-chiariamoci-le-idee/
  • Alla domanda “Secondo lei mostrare ai bambini un uomo che stira o una donna che pilota un aereo significa educare all’omosessualità?” Ho risposto di no. Ma lei questo l’ha proprio ignorato.
  • Alla domanda “Se a scuola insegnassero a suo figlio che non deve accanirsi su un compagno di classe più sensibile perché questo non lo rende meno maschio, lei cosa gli direbbe una volta arrivato a casa?” Io ho semplicemente risposto alla sua domanda confermando che tutti cittadini non devono essere abusati o insultati. Ma su questo concetto vedo, dal tono ingiurioso delle sue risposte, che lei non concorda.
  • Il disegno di legge Fedeli: disegno non decreto, è vero ho sbagliato, ma dove è la differenza sostanziale? E’ veramente triste vedere che lei cerca solo polemica continuamente, non confronto. Comunque la frase introduttiva della proposta di legge dice chiaramente “Introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università”. Come credo di averle spiegato è sufficiente leggere i libretti e l’applicazione delle varie cosiddette “strategie contro la discriminazione” per rendersi conto che esse, spesso, celano l’educazione dei nostri bambini dalla tenera età alla negazione della naturale differenza sessuale, alla libertà di identificarsi in ogni genere, indipendentemente dal sesso biologico, ad accettare ogni forma di unione e di “famiglia” ed a normalizzare quasi ogni comportamento sessuale.
  • Cosa c’è di criminale nell’associare uno studio sulla sessualizzazione precoce dei giovani agli standard educativi europei, visto che queste “strategie educative” sull’educazione sessuale sono state applicate in Inghilterra e può da sola osservare che risultati hanno dato (l’impatto del porno è rilevante perché se ne parla molto nel rapporto dell’Home Office).
  • Riguardo alla cosiddetta omofobia (atti di violenza contro i gay), le consiglio di leggere il rapporto Oscad del Ministero degli interni che ha trovato 83 denunce (non tutte verificate) di casi di discriminazione basata sull’orientamento sessuale in 3 anni e mezzo, il rapporto “Global Devide on Homosexuality del Pew Research Centre” che colloca Italia all’8° posto come paese gay friendly subito dopo la Francia e dell’Inghilterra e la ricerca “SWG Scenari di Italia che cambia” che mostra fra le 15 categorie più odiate dagli Italiani il fisco, gli immigrati ed altre categorie ma non gli omosessuali. Inoltre nessun Giudice del lavoro ha avuto un solo caso di tale discriminazione e, nell’oscurantista Sud dell’Italia, abbiamo due presidenti di regione omosessuali conviventi con omosessuali (per non parlare, in Italia, di cantanti, attori, politici vari, personaggi di successo...) . D’altronde anche Angelo Caltagirone, presidente di EDGE, organizzazione di imprenditori gay, ha dichiarato “con dati ISTAT alla mano, non è possibile sostenere che l’Italia sia un paese omofobo”.
  • Per i suicidi, vediamo Roma: riguardo ad Andrea (Gennaio 2013), a Roberto (Maggio 2013) e Daniele il barbiere, gli inquirenti hanno verificato che l’omofobia non c’entrava nulla (per Daniele era una questione di droga). Come il caso dell’incendio al Liceo Socrate di Roma che non era per omofobia ma per una bocciatura.  La persecuzione contro i gay esiste eccome, ma in Asia ed in Africa e non capisco perché la stampa parla di omofobia dove non ve ne è e non si preoccupa degli omosessuali ingiustamente discriminati e perseguitati come in Arabia Saudita (dove rischiano la pena di morte).
  • Riguardo la identità di genere, credo che la domanda di fondo sia: maschio o femmina si nasce o si sceglie di diventarlo? Più in generale: che cosa è la persona umana? È una struttura dotata di una precisa identità sessuata (ontologicamente sessuata), oppure è un’entità astratta, modellabile in base al desiderio e alla libera scelta dell’orientamento sessuale di un soggetto? L’essere umano è sessuato, e da ciò deriva il proprio orientamento sessuale, oppure è asessuato o pansessuale, ed è il desiderio che determina la scelta dell’orientamento? Si possono istillare dubbi nei ragazzini su queste cose?

linda_2.0

Per concludere, mi dispiace che questo dibattito sia stato inutile: lei fa di tutto per apparire spiritosa e per sminuire il suo interlocutore, ma non risponde a tono e con argomentazioni serie. Mi dispiace veramente aver perso tempo con lei perché mi sembra chiaro che lei non legge e non sente e non vuole comprendere il suo interlocutore.
Ho partecipato ad un piacevole dibattito con Flavio Romani presidente dell’Arcigay di Ferrara. Le consiglio di contattarlo, porgergli i miei saluti e farsi spiegare da lui come si conduce uno scambio di opinioni.
Felice giornata

Antonio Brandi

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.