04/07/2015

Il gender non esiste. Il negazionismo degli psicologi delle Marche

Il gender non esiste. In questi ultimi giorni lo sentiamo ripetere spesso.

L’inaspettato successo della manifestazione del 20 giugno a Piazza San Giovanni deve aver messo paura a chi pensava che si potesse far passare le peggiori aberrazioni sulla testa della gente. E così, per tranquillizzare le famiglie, ora la parola d’ordine delle lobby LGBT è negare l’esistenza della teoria gender. Mentono sapendo di mentire.

Ad accodarsi a questa politica della menzogna c’è anche l’Ordine degli Psicologi delle Marche. In un comunicato diramato il 1° luglio, il presidente dello stesso, dott. Luca Pierucci, ha dichiarato che non esiste alcuna ideologia gender. Questa, semmai, è un’invenzione di quei fondamentalisti scesi in piazza per il Family Day. Un’iniziativa, secondo il presidente, che ha rappresentato “la punta dell’iceberg di un’azione nazionale disinformativa sulle questioni di genere”. “Basta teorie fasulle che creano solo confusione!” ha sentenziato. In pratica, il dott. Pierucci condanna chi sul web fa cattiva informazione parlando, con toni allarmistici, “di corsi di gender nelle scuole con l’obiettivo di obbligare bambini in tenera età a comportamenti sessualizzati, non conformi al luogo e alla maturità reale”. Tutto falso secondo il presidente degli psicologi marchigiani: “non esiste l’ideologia del gender né corsi obbligatori di questo tipo nelle scuole per gli alunni e alunne”. Forse è il caso di fargli avere il nostro dossier in cui mostriamo tutti quei progetti già applicati nelle nostre scuole senza una legge che l’abbia imposto. Il male informato, infatti, ci sembra proprio Pierucci. Bludental

Per il presidente, la confusione si genera perché vengono mischiati “gli studi di genere, che analizzano e studiano come cambino nelle società e nelle epoche storiche i riferimenti maschili e femminili e come questi incidano sulla condizione di uomini e donne, soprattutto in chiave economica e dei ruoli di genere attesi, con gli Standard europei per l’Educazione sessuale nelle scuole e con quanto il ddl Fedeli prevederebbe come integrazione dei curricula scolastici”.

Il ddl n.1680, presentato dalla senatrice Valeria Fedeli – continua Pierucci – prevede l’obbligo, solo per docenti e personale scolastico (non allievi/e) di ‘integrazione dell’offerta formativa dei curricoli scolastici di ogni ordine e grado con l’insegnamento a carattere interdisciplinare dell’educazione di genere finalizzato alla crescita educativa, culturale ed emotiva, per la realizzazione dei principi di eguaglianza, pari opportunità e piena cittadinanza nella realtà sociale contemporanea’. Riconoscere che esiste, grazie agli studi di Genere, una dimensione di Genere che è anche socialmente costruita dà la possibilità di contrastare preventivamente un sistema di discriminazioni e disuguaglianze basate sulle differenze sessuali. Ricordiamo che una sana e corretta educazione sessuale, o meglio ancora la promozione della salute sessuale, fin dalla prima età, ha non solo come obiettivo quello di prevenire comportamenti a rischio (malattie a trasmissione sessuale, gravidanze inopportune) ma anche quello di promuovere un atteggiamento maturo, positivo e responsabile verso la sessualità che permetta alle nuove generazioni di costruire un completo e più consapevole benessere psicologico (anche in relazione alla sfera della sessualità della persona)”.

E infine la conclusione: “Riteniamo, come Ordine degli Psicologi, che non si possano e non si debbano utilizzare e distorcere informazioni basate su ricerche e studi scientifici a fini propagandistici e confusivi. L’Ordine continuerà a promuovere iniziative sul tema al fine di contrastare la disinformazione e per favorire la salute ed il benessere psico-fisico delle persone, dalla nascita alla morte”.

Dopo aver letto il comunicato, si evince che l’unico che fa confusione e che distorce le informazioni e i dati scientifici è il presidente degli psicologi marchigiani.

In primo luogo, il dott. Pierucci dovrebbe avere più rispetto per quel milione di persone, famiglie, giovani e anziani che, insieme a tanti altri rimasti a casa ma comunque d’accordo con loro, hanno scelto di manifestare in piazza a difesa dei bambini: sono tutti pazzi giunti a Roma, pagando di tasca propria, per dire no a qualcosa che non esiste? E gli organizzatori? Tutti impostori che si inventano un problema e conducono una battaglia per interessi personali di fama e di potere? Suvvia...

Quanto al ddl Fedeli, il presidente dell’Ordine Psicologi Marche compie una grossolana opera manipolatoria. Scrive infatti che riguarda solo i docenti e non gli alunni. Peccato però che i docenti devono poi insegnare agli studenti. E insegnare cosa? L’ideologia gender, pur diluita e adattata in vari modi. Il ddl è chiaro, anche se Pierucci finge di non accorgersi: “i piani dell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado adottano misure educative volte alla promozione di cambiamenti nei modelli comportamentali al fine di eliminare stereotipi, pregiudizi, costumi, tradizioni e altre pratiche socio-culturali fondati sulla differenziazione delle persone in base al sesso di appartenenza e sopprimere gli ostacoli che limitano di fatto la complementarità tra i sessi nella società”. Questa si chiama teoria gender, non giriamoci attorno.

Che poi la dimensione sessuale non si fermi solo al dato biologico, ma subisca in qualche modo l’influenza dell’educazione che si riceve e del contesto socio-culturale in cui si vive è vero, nessuno l’ha mai negato. Ma i teorici del gender arrivano a dire che il dato biologico non conta nulla. E lo fanno negando la realtà scientifica, per giustificare qualsiasi tipo di orientamento sessuale e per dire che ogni comportamento è buono e salutare.

Pierucci, infine, non sembra preoccupato nemmeno dalle indicazioni dell’Oms, di cui abbiamo tanto parlato (ad esempio qui) e che invitano alla sessualizzazione precoce dei bambini sin da quando nascono. Ritiene forse che siano direttive psicologicamente adeguate?

Orbene, noi saremo pure retrogradi, oscurantisti e medievali, ma a tali follie ci opponiamo, anche se provengono dalla bocca di esimi scienziati. E di certo ci terremo ben alla larga da certi psicologi. Per risolvere i nostri problemi, anziché rivolgerci a questi tipi, preferiamo ricorrere al buon senso o ai consigli della nonna.

Federico Catani

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.