21/02/2014

La militanza del Signor Celsi e di tanti altri...

La militanza quotidiana, la volontà di voler portare ogni giorno il proprio contributo per la battaglia per la Vita, è una delle cose che può fare la differenza. In modo più che sensibile.

Vi si può muovere sul piano culturale, su quello informativo, figurativo. Enormi sono i contributi dell’azione diretta e  della sensibilizzazione da parte di persone che ricoprono ruoli autorevoli. Vi è anche l’esempio. L’educazione. Molti sono i settori d’azione su cui tutti noi possiamo cimentarci e sono tutti fondamentali, in particolar modo se strutturati sinergicamente.

L’importante è essere chiari, non tergiversare. Non siamo chiamati a veicolare un’opinione ma dare testimonianza della verità, della realtà di una vita che tenta di poter rimanere tale.

Per questo motivo crediamo sia oltremodo importante dare voce, oltre agli appuntamenti di approfondimento ed alle manifestazioni organizzate, anche alle azioni di singole persone.

Questo è il caso del Signor Giorgio Celsi, infermiere presso la Clinica Mangiagalli che tutti i mercoledì distribuisce volantini ed espone cartelli a difesa della Vita nascente con lo scopo di intercettare e poter far meditare quelle donne che si recano presso la struttura allo scopo di abortire.

Questa settimana, mercoledì 19 febbraio, però, l’azione del Signor Celsi è entrata nel mirino del Vicedirettore Sanitario della Clinica stessa il quale, dopo aver intimato di togliere i cartelli, ha chiamato le Forze dell’Ordine. I tre poliziotti giunti nulla hanno potuto in quanto la presenza era, come sempre, organizzata in accordo e con debita ed anticipata comunicazione alla Questura.

Il Signor Celsi, certo del fatto suo, ha dato la disponibilità a rimuovere quanto esposto solo a fronte di un verbale di sequestro con l’indicazione chiara dell’eventuale reato posto in essere. Non essendovi alcun comportamento illecito in atto, però, nulla hanno potuto ed il nostro infermiere prolife ha continuato tranquillamente a volantinare.

La questione di fondo, però, sono le motivazioni che portano molte persone a trovare intollerabili le azioni in difesa della vita. Su questo Celsi ha le idee chiare:

“Ma io mi chiedo: perché la Direzione Sanitaria della Clinica Mangiagalli al posto di essere contenta che faccio pubblicità alla loro “fabbrica degli Angeli” dicendo che sono specializzati nel fare aborti (1.500 ogni anno senza contare gli aborti farmacologici in barba al Codice Deontologico e al Giuramento di Ippocrate), cerca in ogni modo di farmi desistere dal testimoniare in difesa dei bambini? (Certo che se dicessi che sono specializzati a fare appendiciti non succederebbe nulla, dico invece che sopprimono bambini con l’aborto e succede quasi ogni volta il pandemonio). Ve la do io la risposta: è la loro coscienza che è sporca, perchè sanno quello che stanno facendo e cercano in ogni modo di tenerlo nascosto. Non sto qui ad analizzare se lo facciano per meri scopi economici (un aborto essendo considerato un intervento “urgente” – non so poi cosa ci sia di urgente nel sopprimere un bambino concepito-  viene retribuito molto bene dalla regione e quindi con i nostri soldi), o per motivi ideologici, so solo che stanno contribuendo ad impoverire questa Italia sempre più vecchia, questa Italia di nonni senza nipotini, con più carrozzelle che carrozzine, della risorsa più importante: i bambini!

Continua Celsi: “Ho saputo che il Direttore Sanitario della Clinica Mangiagalli è un bravo cristiano ebbene con il cuore in mano gli chiedo visto che la gravidanza non è una malattia e l’aborto tanto meno una cura, di cessare questi interventi che gridano vendetta davanti a Dio e davanti agli uomini (gli ricordo che per legge un ospedale potrebbe non accettare di fare aborti se ve ne sono altri vicino che li fanno, e a Milano di queste “fabbriche degli Angeli” ce ne sono già tante). Io pregherò per lui affinchè il Signore possa illuminarlo e aiutarlo a prendere questa decisione che lo rimetterebbe a posto con la sua coscienza e ridarebbe piena dignità al nostro lavoro di sanitari e al suo ospedale. Nel frattempo continuerò ancora a dare la mia testimoniare a difesa della vita concepita come infermiere davanti alla sua clinica (anche se so che è perchè indosso la mia divisa che do molto fastidio) e sarò disponibile a confrontarmi con lui quando vuole”.

Ci permettiamo di ringraziare Giorgio Celsi e tutti coloro che quotidianamente danno il proprio contributo in difesa della Vita!

Redazione

 

Blu-Dental

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