24/10/2013

Lettera aperta al Papa

Un gruppo di laici cattolici ha pubblicato una lettera aperta a papa Francesco, chiedendogli di fare quanto è in suo potere per sensibilizzare le coscienze e far sì che non venga approvata la legge contro l’omofobia in discussione in Parlamento in questi giorni in Italia. Pubblichiamo qualche paragrafo della lettera appello, rimandando i lettori al testo integrale, che contiene anche un appello a firmare.

Santo Padre,
ci rivolgiamo a Lei mossi dalla fiducia di ricevere una risposta su una questione di massima importanza. Ci rincuora molto il fatto che Sua Santità abbia spesso mostrato di essere attento anche alle richieste dei più “piccoli” membri della Chiesa. La questione è grave e riguarda tutta l’Italia. Siamo per questo ancor più sicuri che ascolterà la nostra supplica, rientrando questo problema a pieno titolo nella sollecitudine pastorale del Vescovo di Roma.

Si discute in questo momento nel Parlamento italiano su un disegno di legge che potrebbe, tra poco, avere forza di legge: ci riferiamo al testo unificato delle proposte di legge C. 245 (Scalfarotto), C. 280 (Fiano) e C. 1071 (Brunetta), conosciuto anche come proposta di legge “contro l’omofobia”, che intende contrastare le discriminazioni fondate sull’omofobia e transfobia, modificando la legge 654/1975 (di ratifica ed esecuzione della Convenzione contro il razzismo adottata dalle Nazioni Unite a New York nel 1966) e la c.d. legge Mancino (Legge 205/1993). Le modalità con cui si sono svolte le discussioni avevano già suscitato qualche preoccupazione, poiché sembrava che si volesse limitare al massimo il confronto politico: il dibattito si è svolto soprattutto durante i mesi estivi, e le violazioni di regolamento non sono mancate fino in sede di approvazione della Camera.

Il provvedimento in questione punisce con la reclusione fino a un anno e 6 mesi o la multa fino a 6.000 euro chi “istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi … fondati sull’omofobia o transfobia”; con la reclusione da 6 mesi a 4 anni chi in qualsiasi modo “istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi … fondati sull’omofobia o transfobia”; con la reclusione da 6 mesi a 4 anni chiunque “partecipa – o presta assistenza – ad organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi fondati sull’omofobia o transfobia”. La pena per coloro che li promuovono o dirigono è la reclusione da 1 a 6 anni.

Questo provvedimento minaccia gravemente la giusta libertà di espressione e di associazione, in particolare dei cattolici, e qualora venisse approvato, diventerebbe il trampolino di lancio per legislazioni ulteriormente lesive del diritto naturale, come la legalizzazione del c.d. “matrimonio omosessuale” e delle adozioni per le coppie omosessuali....

di Marco Tosatti

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