28/03/2015

Libertà di opinione e ideologia gender all’Università di Brescia

La protesta che ci giunse tempo fa su progetti improntati all’ideologia gender realizzati nell’Università di Brescia, ha scatenato infinite reazioni. 

Pubblichiamo oggi un aggiornamento circa l’evolversi dei fatti all’interno del Dipartimento di Giurisprudenza di detto ateneo.

A quanto pare c’è chi si è ritenuto legittimato a dare applicazione preventivamente al ddl Scalfarotto, nel tentativo di limitare la mia libertà di manifestazione del pensiero (per il momento ancora tutelato dall’art. 21 Cost.). Tutto passa: tre mesi fa tutti erano Charlie, condannando giustamente il gesto assassino e difendendo la libertà di espressione sempre e comunque (seppure l’uso dissacratorio che ne è stato fatto meriterebbe una riflessione). Ma uno studente che osi esprimere le proprie riflessioni può scatenare una virulenta campagna vessatoria.

La lista universitaria “Studenti Per Udu Brescia” si è impegnata attivamente per contrastare il mio pensiero “antidemocratico, violento ed anacronistico” tramite una raccolta firme (ancora in corso) e la diffusione di un comunicato affisso ovunque, anche nei luoghi riservati alle comunicazioni del Dipartimento. Eccolo:

UDU

Un testo che rivela nelle sue righe stereotipate, trite e ritrite, campate in aria (del resto l’ideologia prescinde dalla realtà), tutta la difficoltà di alcuni supposti paladini della democrazia a tollerare il dissenso.

Evidentemente gli stessi che infondatamente mi accusano di “utilizzo parziale di argomentazioni giuridiche” (fornendo una consulenza giuridica non richiesta), sono i primi a dare della tutela dei diritti fondamentali una lettura parziale. A tal riguardo invito i responsabili di questa accusa a recuperare il tempo perso per la redazione del loro comunicato con uno studio più intenso del dettato costituzionale.

Mettere piede nella tua facoltà universitaria e trovare il tuo nome schiaffato ovunque non è una bella esperienza, soprattutto se incastonato in un testo che odora di bieca intolleranza. Eppure oggi non posso non essere grato a “Studenti Per – Udu Brescia”.

Li ringrazio perché, a seguito del loro comunicato, il mio articolo ha ricevuto un numero di visualizzazioni e condivisioni superiori alla media: ora tutti gli studenti dell’Università degli Studi di Brescia sono al corrente del progetto “Bleeding Love: Raising Awarness on domestic and dating violence against lesbians and transwomen in european union”, finanziato dalla Commissione Europea con i soldi dei contribuenti.

Li ringrazio, perché con la diffusione del mio articolo, alcuni studenti di altre città italiane hanno trovato il coraggio per prendere la parola e mettere a nudo il clima da indottrinamento totalitario.

Li ringrazio, perché in questa occasione ho ricevuto il sostegno di un inaspettato numero di persone: molti si sono svegliati dal torpore ed hanno capito bene chi è l’oppressore e chi l’oppresso.

Elia

Un ringraziamento particolare inoltre a tutti coloro che mi hanno sostenuto e che continuano, ogni giorno, a cercare la verità.

Al di là delle mie più ottimistiche aspettative, si è verificato un risveglio di coscienze. C’è stato un prezzo da pagare, ma ne è valsa la pena.

Elia Buizza

Bludental

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