03/12/2014

Movimento 5 Stelle e la proposta del matrimonio con animali

Vi ricordate lo sketch di Crozza in cui le Sentinelle vennero denigrate e screditate? Vi ricordate di come il comico prese ad esempio la dichiarazione di una Sentinella secondo cui il passo successivo al riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso sarebbe stato il riconoscimento del matrimonio anche tra un uomo e un maiale? Suscitò allegre reazioni da parte del pubblico e dei mass media che, sostanzialmente, presentarono la Sentinella in questione come un pazzo.

Ebbene, a quanto pare, l’uomo che denunciò questo piano inclinato (iniziato con la legalizzazione del divorzio e poi dell’aborto) non aveva tutti i torti.

Il 28 novembre, Beppe Grillo ha messo ai voti la nomina di 5 deputati del Movimento 5 Stelle, chiamati ad affiancarlo nelle decisioni urgenti ed importanti del movimento e tenuti a riunirsi con lui periodicamente per esaminare la situazione generale. I 5 Onorevoli sono: Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia. Vi dice nulla l’ultimo candidato?

Torniamo indietro di qualche anno, precisamente al 26 novembre 2012, giorno in cui Sibilia, nello spazio dedicato alle proposte di legge sul blog ufficiale di Beppe Grillo, propose di “discutere una legge che dia la possibilità agli omosessuali di contrarre matrimonio (o unioni civili), a sposarsi in più di due persone e la possibilità di contrarre matrimonio (o unioni civili) anche tra specie diverse purché consenzienti“.

Sorvolando sulla proposta di legalizzare matrimoni omosessuali e poliamorosi (che nel complesso della proposta passano inevitabilmente in secondo piano), degno di nota è il riferimento ai matrimoni tra specie diverse. Matrimoni ammissibili, secondo il deputato, ad un’unica condizione: il consenso reciproco.

Le ipotesi sono due: o Sibilia è il nuovo San Francesco e, grazie al carisma della comunicazione con gli animali, riesce a sindacare il consenso dell’animale; oppure il deputato ha compiuto un errore non trascurabile (e Crozza dovrebbe fare uno sketch sulla proposta del deputato pentastellato piuttosto che sull’affermazione, in questa sede dimostratasi più che legittima, della Sentinella suddetta).

Nulla di molto diverso rispetto alla linea etica adottata dall’ex-comico leader del partito, che si dichiara“favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso” in quanto “ognuno deve poter amare chi crede e vivere la propria vita con lui o con lei tutelato dalla legge”.

Il concetto è sempre lo stesso: il vincolo coniugale (che secondo l’ordinamento positivo italiano ha connotati definiti) viene erroneamente ridotto al sentimento intercorrente tra due persone (non si offenda Sibilia, ma non mi sono ancora abituato a parlare di “specie”). Orbene, è impensabile che personalità come Beppe Grillo, piuttosto che altri politici difensori delle rivendicazioni LGBT, ignorino che il sentimento, per il nostro ordinamento, è irrilevante in quanto non misurabile, non certo, non provabile.

Eppure fingono di essere ciechi, essendo palesemente in mala fede, illudendosi di poter stravolgere il concetto di famiglia intesa come società naturale fondata sul matrimonio (art.29, comma 1, Cost.). Viviamo in un contesto storico in cui parlare di diritto naturale, o semplicemente di natura, è anacronistico. Il concetto di natura è minato da coloro che non accettano di sottoporsi a quelle regole che da sempre governano il nostro pianeta e che hanno la presunzione di potersi sostituire alla natura stessa in nome dell’autodeterminazione e della libera scelta.

Se l’uomo medievale era consapevole dei suoi limiti, al punto da sottostare all’ordine cosmologico costituito senza obiezioni, l’uomo contemporaneo sente la necessità di evadere questi limiti, animato da quei poteri forti che lo inducono a concepire i limiti naturali come oppressivi e la libertà come possibilità incondizionata di fare tutto ciò che lo rende felice (o che lui pensa possa renderlo tale).

Ma, come ci insegna la storia, la natura non è soggiogabile; e anche questo tentativo dell’uomo di sostituirsi ad essa si rivelerà un fallimento che, come ogni fallimento, comporta delle vittime.

Elia Buizza

 

 

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