20/10/2014

Nozze gay – Luciana Littizzetto contro Alfano

Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una “rivolta” da parte dei sindaci di alcune città che, in contrasto con l’ordinamento italiano vigente, si sono sentiti legittimati a trascrivere nozze gay contratte all’estero. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha richiamato i sindaci in questione minacciando l’annullamento d’ufficio dei suddetti atti.

E’ naturale che un ministro dell’Interno richiami i sindaci ad operare legalmente, in quanto qualsiasi cittadino italiano (a prescindere dal fatto che ricopra o meno un ruolo istituzionale) ha interesse a che la legge venga applicata senza discriminazioni.

Eppure, in seguito a questo suo richiamo, il Ministro è stato attaccato, oltre che dai sindaci in questione e da altre autorità politiche di spicco, anche dai nostri cari comici (che pare abbiano un ruolo di rilevanza nella guerra contro la famiglia naturale delle lobby lgbt).

Dopo Crozza, anche Luciana Littizzetto si è sentita in dovere di prendere posizione ancora una volta (la comica non è estranea ad uscite contro la Chiesa cattolica ed a favore delle rivendicazioni dei diritti di coppia lgbt). In una puntata di Che tempo che fa dell’11 Ottobre, la comica ha commentato così l’intervento di Alfano:

“Visto che parla sempre Renzi ha voluto parlare anche lui, è voluto tornare di moda. Questa settimana ha mandato un messaggio a tutti gli amministratori locali dicendo di non riconoscere i matrimoni gay celebrati all’Estero. Con tutti i problemi che abbiamo in Italia dobbiamo parlare di questo? Ma chissenefrega! E’ uscito così, dal niente. Adesso non vorrei che il matrimonio di Clooney non valesse all’Estero! Ma perché? Uno che si laurea in Spagna noi lo consideriamo che abbia la 5a elementare? Non minaccia la famiglia tradizionale, quella rimane. Mica vanno a casa di Alfano! Poi nemmeno ci sono i diritti! Se il Parlamento non fa le leggi, il mondo continua ad andare avanti e noi siamo sempre a un passo indietro. L’Inghilterra anche li riconosce e anche la Merkel! Non mi sembra una fan di Vladimir Luxuria. Alfano si deve rassegnare, il mondo va da quella parte. E’ come tagliare la barba ai frati, ricresce! Poi lui non è ministro dell’Interno? E allora? Non dovrebbe occuparsi di deficienti intorno allo stadio invece dei matrimoni gay?”

Pare superfluo, a fronte di una simile dichiarazione, esprimersi a riguardo: le sue parole ed il modo di esprimerle sono sufficienti.

Non meno responsabile è la spalla della comica, Fabio Fazio, che con commenti timidi e sottovoce (nel classico stile che lo contraddistingue) appoggia pienamente l’indirizzo anti famiglia del monologo.

 

Ricordo che Luciana Littizzetto già nel 2010 (sempre dalla “cattedra” di Che tempo che fa) così commentava le dichiarazioni del Cardinale Bertone secondo cui non ci sarebbe alcun rapporto diretto tra celibato e pedofilia ma ci sarebbe tra omosessualità e pedofilia:

Fra tutte le cose che poteva dire a discolpa della Chiesa, ha detto quella che ha fatto più girare le balle a tutti. Eminenza, ma non può dire a Tarcisione di contare fino a seicento prima di sparare minchiate?”

e ancora:

La colpa non è dell’omosessualità, la pedofilia è una malattia, il gay non è malato, è nato finocchio e basta. I pedofili sono anche padri di famiglia eterosessuali, lo sanno anche i bambini, anzi soprattutto loro. Ma perché ve la prendete sempre con i gay, che ormai sono una categoria? Tra l’altro si moltiplicano sempre di più: una volta si moltiplicavano i pani e i pesci eminenza, ora si moltiplicano i Village People, è proprio una vocazione per dirla con parole della Chiesa”.

Elia Buizza

 

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