28/10/2014

Obiezione di coscienza – L’infermiera di Voghera non si dimette e va avanti

Chiara Margherita Ulisse, l’infermiera di Voghera costretta alle dimissioni dopo aver esercitato obiezione di coscienza, ribatte. Non ha intenzione di dimettersi e rimarrà sul campo per combattere per la Vita.

Sono ancora in trincea“, dice alla Nuova Bussola, “e non ho alcuna intenzione di abbandonare la battaglia. Sono ancora qui, a dispetto di quelli che vorrebbero sbarazzarsi di me e degli amici che lottano per difendere la vita e il diritto all’obiezione di coscienza contro una legge ingiusta e disumana.”

Dopo la vicenda che l’ha portata nell’occhio del ciclone, risalente peraltro a maggio, ma artatamente ripresa e portata agli onori delle cronache solo negli ultimi tempi – “casualmente” in concomitanza con il dibattito in ordine alla modifica del bugiardino della pillola del giorno dopo- è stata contattata dal Comitato NO194 che le ha offerto l’assistenza legale per poter far fronte alla sua complessa vicenda lavorativa.

Emergono infatti i retroscena di quanto la donna ha dovuto subire dall’ASL di Pavia. Margherita è stata convocata e, nell’ambito del colloquio, le è stato detto che sarebbe stata trasferita dal pronto soccorso ad un altro reparto. Al rifiuto della donna, l’ASL ha minacciato di procedere con una formale denuncia, inducendola a dare le dimissioni.

Ora Margherita ha deciso di andare avanti e “rimanere in trincea”.

Questo è un importante passaggio per la difesa della Vita e di tutti coloro che vogliono mantenere fede al proprio impegno – come nel caso dei professionisti del settore sanitario- tramite l’ obiezione di coscienza.

Redazione

 

 

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