30/09/2014

Omofobia – Le proposte del centrodestra trentino

Si è appena conclusa la conferenza stampa delle minoranze di centrodestra del Consiglio Provinciale di Trento in cui è stata spiegata la posizione presa in questi lunghi giorni di discussione sul ddl omofobia.

Erano presenti Rodolfo Borga, sottoscrittore di 1200 dei totali 1500 emendamenti in campo, Nerio Giovanazzi, Claudio Civettini, Massimo Fasanelli, Maurizio Fugatti, Giacomo Bezzi, Marino Simoni e Walter Viola.

A più riprese la maggioranza ha chiesto la convergenza su testi sempre più ridimensionati, partecipando ad una sorta di gara al ribasso, ma tali modifiche “non avrebbero inciso in misura significativa sul testo”, è stato affermato in conferenza stampa.

Quello che chiedono i Consiglieri è una “rivisitazione generale dell’impianto del disegno di legge promosso da Arcigay ed Arcilesbica“: senza questa totale modifica il centrodestra non è assolutamente disponibile a procedere con toni concilianti ma continuerà nella sua strategia di ostruzionismo.

Quello che la maggioranza vuole fare, eterodiretta dalle associazioni LGBT, è proporre un modello culturale alternativo da crearsi grazie ad un impianto normativo composto da enunciazioni generali e strumenti a tuttotondo: il disegno di legge sull’ omofobia così com’è ora impostato renderebbe impossibile qualsiasi forma di controllo delle conseguenze che ne andrebbero a derivare.

 

 

La proposta delle minoranze è, invece, di “individuare gli strumenti più opportuni per intervenire a supporto di eventuali situazioni individuali di disagio” e lì eventualmente muoversi. Misure ed interventi la cui discussione non può prescindere da un effettivo coinvolgimento delle associazioni familiari e non -come ha fatto questa maggioranza- solo interfacciandosi con i promotori della cultura dell’ omofobia (i vari, appunto, Arcigay, Arcilesbica, Famiglie arcobaleno...).

Le minoranze hanno anche voluto rimandare al mittente l’accusa di bloccare i lavori d’aula con il proprio ostruzionismo: prima di tutto il piano di lavori del Consiglio viene redatto dalla maggioranza e, quindi, le priorità sono state decise dal centrosinistra autonomista, il quale, alla luce dei propri numeri, potrebbe tranquillamente disporre il rinvio in Commissione del testo per un’analisi ulteriore oppure sospenderne l’esame per procedere con la discussione di altri disegni di legge di maggior importanza concreta per il territorio.

E qui -come si suol dire- cascherebbe l’asino: dal programma periodico dei lavori in Consiglio emergerebbe che la Giunta ha presentato per la discussione solamente tre disegni di legge, legittimi ma di certo non focali per la politica trentina: la statistica, le fattorie didattiche e la possibilità per le motoslitte di muoversi anche di notte...

Redazione

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