05/09/2014

Omofobia – Presidente nazionale dell’Arcigay in Trentino

Sulla legge contro l’ omofobia in Trentino procede tutto come da programma: i centristi della maggioranza si accorgono dei veri contenuti della proposta e si tirano indietro, il Vescovo espone le sue perplessità e tutti assieme si rendono conto che vi sono altre priorità. Ed anche se non ve ne fossero, sempre meglio evitare di cadere nel trabocchetto: non si tratta di lotta alla discriminazione, ma del primo tassello che innesca l’effetto domino di una politica succube dell’ideologia gender.

Così l’Arcigay si imbufalisce: effettivamente non deve essere bello sentirsi scivolare la sabbia tra le dita, granellino dopo granellino.

Flavio Romani, presidente nazionale dell’Arcigay, rilascia dichiarazioni scomposte in cui afferma –tra le altre cose– che le obiezioni contro il ddl omofobia sono ignobili ed espressione di una politica degradata e taccia il Vescovo di essere più incline alla superstizione che alla Fede.

Per sondare di persona il campo, Romani sarà oggi a Rovereto, ospite del PD, ed interverrà proprio sulla questione omofobia , affiancato dal responsabile locale del fronte gay, Paolo Zanella, dall’europarlamentare Elly Schlein e da Alexander Schuster  -personaggio di cui abbiamo già parlato per la sua particolare dedizione alla causa LGBT- autore materiale del testo della proposta di legge, che chiosa quanto sta accadendo richiamandosi all’atavica, a dir loro, arretratezza nostrana: “In generale, sul fronte giuridico, l’Italia è messa davvero male. Basti pensare che anche la Grecia ha un ordinamento penale che sanziona l’ omofobia . L’Italia no.”

Infine Arcigay trentina condanna il pensiero espresso da Passamani in merito al ddl sull’ omofobia («A piccoli passi il rischio è che si arrivi come in Olanda, dove si ammette la pedofilia») e chiede alla segretaria dell’Upt Daniela Conzatti scuse formali.

Redazione

 

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