15/12/2015

Omosessualismo e transessualismo all’Università di Verona

L’omosessualismo e il transessualismo non servono a tutelare i lavoratori. Ma i soldi pubblici vanno spesi anche per questo.

Ieri, il Senato Accademico dell’Università Verona su spinta del centro di studi omosessualista militante Politesse, spesato con soldi pubblici, ha approvato la mozione, presentata dal Comitato Unico di Garanzia (CUG), che estende ai/alle dipendenti trans* (docenti e amministrativi) la procedura “alias” già prevista per gli/le studenti.

Da oggi il/la dipendente in fase di transizione, cioè che ha deciso di cambiare sesso, ma che non ha fatto l’operazione – e non è detto voglia farla – può richiedere all’Università la possibilità di scegliere un nome differente da quello anagrafico e di utilizzarlo in tutti i casi in cui ciò sia possibile (badge di riconoscimento, targhette identificative affisse alle porte degli uffici, cassette della posta dei/delle docenti, nominativo riportato sulle buste per le comunicazioni interne, profili dei siti web, indirizzi email identificativi, credenziali GIA…).

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L’Università di Verona è stata una delle prime e una delle tante a predisporre libretto doppio per gli studenti trans

Promotori il Centro di Ricerca PoliTeSse e il CUG, movimento LGBTQI veronese, il SAT – Servizio Accoglienza Trans (con cui l’Università ha già attivato un protocollo di intesa) e Laurella Arietti, il transessuale che pochi giorni fa è andato in Università a parlare della genitorialità trans.

Il prossimo passo è estendere la procedura ai/alle dipendenti dell’Azienda Ospedaliera Integrata. L’Università si è accordata con organizzazioni omosessualiste, alcune delle quali già collaborano da tempo, ad esempio il Centro Politesse, dopo aver lasciato che la Radio Universitaria Fuoriaula Network facesse da media partner al Veronapride del 6 giugno scorso.

Qui potete leggere l’integrazione all’ordine del giorno.

La notizia è stata data in anteprima da Lorenzo Bernini, direttore del Centro Politesse sul suo profilo Facebook. Presto sarà pubblicata sul sito istituzionale. E’ l’unica integrazione all’ordine del giorno che ultimamente ci sia stata.

Redazione

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