30/10/2015

ProVita – Brandi querela attivista LGBT per diffamazione

ProVita svolge la sua attività di informazione e di formazione in difesa della vita e della famiglia esclusivamente sul piano culturale, senza mai sconfinare in atteggiamenti offensivi verso alcuno.

Abbiamo criticato e – in base alle libertà costituzionali universalmente garantite, riteniamo di dover continuare a criticare qualsivoglia ideologia e qualsiasi comportamento contrario alla morale naturale, ma non abbiamo mai ingiuriato persona alcuna.

Abbiamo sempre rispettato la dignità somma di ogni essere umano, di qualsiasi “sesso, razza, lingua, religione, opinione politica, condizione personale o sociale”.

In cambio spesso riceviamo insulti e perfino minacce di morte, in privato e pubblicamente, sui social media.

Brandi_ gender_Cirinna_ProVitaDa ultimo su Facebook, un attivista LGBT ha pubblicato attacchi lesivi all’onore e al decoro del nostro Presidente, Toni Brandi, concretizzando quindi la fattispecie del reato di “diffamazione aggravata”, ex art.595, comma 3, c. p., vista anche l’interpretazione datane dalla Cassazione (sent. 24431 del 2015), con l’ulteriore aggravante prevista dall’art.595, comma 2 c.p. (attribuzione di un fatto determinato: “Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad euro 516”).

Brandi, quindi, ha sporto querela contro l’autore della pagina Facebook in questione per il reato pluriaggravato suddetto, e  ha chiesto l’oscuramento del post, il sequestro cautelare della pagina e si riserva di costituirsi come parte civile per un eventuale risarcimento del danno.

Vogliamo credere che in Italia la giustizia sia davvero “uguale per tutti”: la parolaccia su un muro ingiuriante un cantante ha fatto subito il giro del mondo mass mediatico, suscitando scandalo e indignazione universale, al grido di “dalli all’omofobo”. Se al posto di Brandi a sporgere querela fosse il presidente di un circolo Arcigay, vi immaginate la reazione? Ma i media, si sa, sono ideologizzati e tendenziosi. Siamo certi che, invece, la Giustizia sia equa e super partes. Quindi attendiamo fiduciosi notizie dalla Procura della Repubblica.

Redazione

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’

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