29/09/2015

Scuola: quando l’ideologia passa (subdolamente) dai libri

Alzi la mano chi è ancora fermamente convinto che i propri figli vadano a scuola solo ed esclusivamente per imparare “a leggere, scrivere e fare di conto”.
Se anche vi fosse qualcuno che si azzarda a farlo, ci dispiace molto deluderlo. Non è infatti più così.

Al giorno d’oggi ai bambini a scuola viene insegnato di tutto, e a pagarne il pegno molto spesso sono le materie curriculari (conosco persone che alle scuole superiori fanno ancora fatica a mettere l’h correttamente) e i genitori, che si vedono sopraffatti dalla scuola nella proposta di una determinata lettura del mondo.

A supporto di quanto andiamo dicendo, proponiamo un assaggio di (ri)educazione che viene proposto ai ragazzini delle scuole medie.

In particolare ci soffermeremo ad analizzare alcune pagine del libro “STORIE e MONDI – Diventare cittadini con la Costituzione” di Vittoria Calvani, edito da A. Mondadori Scuola e in dotazione alle classi terze.

scuola_ideologia

Analizzando l’articolo 29 della Costituzione Italiana inerente la famiglia ovviamente parla della legge sul divorzio, della legge sull’aborto e propone un’apertura a tipologie di unioni differenti dal matrimonio (inteso tra uomo e donna). E lo fa in questi termini: “[…] nel 1970 era stato stabilito un altro importante diritto dei coniugi, il divorzio. Il partito cattolico allora al governo, la Democrazia cristiana, aveva cercato di far abrogare, ovvero cancellare, la legge nel 1974 con un referendum, ma il popolo italiano aveva risposto ‘NO’. Nel 1978 fu poi approvata la legge con cui si riconosceva alla donna il diritto di interrompere la gravidanza indesiderata o pericolosa per la madre gratuitamente e nelle strutture pubbliche. […] Questa legge fu considerata dai laici come un grande progresso civile perché l’aborto, in uso sin dall’antichità, era stato fino ad allora clandestino, praticato da ‘mammane’, che mettevano in grave pericolo la vita delle donne, o da veri medici, che però chiedevano parcelle esorbitanti. L’Articolo 29 contiene anche un concetto che i grossi mutamenti sociali avvenuti negli ultimi decenni inducono a ritenere superato. La famiglia, infatti, non è definita soltanto come ‘società naturale’, ma come ‘società naturale fondata sul matrimonio’. L’esistenza oggi di numerosissime ‘coppie di fatto’ ha suscitato a partire dai primi anni di questo secolo un acceso dibattito tra chi sostiene che tutte le leggi del diritto di famiglia vanno estese anche alle coppie non sposate e chi invece afferma il contrario” (Op. cit., pp. 21-22).

Commentare nel dettaglio l’intero paragrafo citato richiederebbe troppo tempo, visto l’insieme di inesattezze e falsità storiche che contiene.
Ci limitiamo quindi a sottolineare un aspetto: l’uso del linguaggio, e in particolare degli aggettivi, per veicolare una ben precisa lettura di quanto viene scritto. Il divorzio viene definito “importante”; l’aborto, orwellianamente definito “diritto di interrompere la gravidanza indesiderata o pericolosa”, viene visto come un “grande progresso civile”; le ‘coppie di fatto’ sarebbero “numerosissime”, mentre la famiglia fondata sul matrimonio sarebbe un concetto “superato”…

scuola_omofobiaMa andiamo avanti nella scoperta del testo. Ed ecco che a pagina 24 compare a chiare lettere la fantomatica ideologia gender, quella che a detta di alcuni non sarebbe presente nelle scuole italiane (anzi, che non esisterebbe nemmeno!). Nel definire la parola “sessismo” l’Autrice scrive infatti che “[…] è una forma di discriminazione tra gli esseri umani basata sul genere sessuale. Un atteggiamento sessista si manifesta in alcune convinzioni, per esempio: la presunta superiorità o il presunto maggior valore di un genere (maschile o femminile) rispetto all’altro […]; l’attitudine a inquadrare uomini e donne in base agli stereotipi di genere e ai relativi pregiudizi”.
Per non farsi mancare nulla, ecco anche la definizione di “omofobia” (neologismo di matrice chiaramente ideologica): “Un insieme di sentimenti, pensieri e comportamenti avversi all’omosessualità, dovuto a una paura o a un’avversione irrazionale, basata sul pregiudizio, nei confronti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali”.
Tutto chiaro, no? Il sesso biologico è ininfluente, ognuno può decidere di quale gender essere e dire che i bambini nascono da un uomo e una donna e che per crescere hanno bisogno di una mamma (donna) che li accudisca e di un papà (uomo) che li aiuti a spiccare il volo significa che si è persone omofobe e sessiste. Omofobo che, viene spiegato nella pagina seguente, è un “malato”.

Le sottolineature sul testo in questione potrebbero continuare, ma questo voleva essere solamente un assaggio di quale sia l’ideologia penetrata nelle nostre scuole e come lavori in maniera sotterranea per (ri)educare i nostri figli.
L’unica nota di speranza risiede nelle foto delle pagine del libro che vi abbiamo mostrato: una mamma ha infatti dedicato del tempo per leggere e confutare quanto scritto nel libro di sua figlia, dimostrando un’ammirevole attenzione e cura per la sua educazione.

Teresa Moro

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAL TENTATIVO

DI LEGALIZZARE IL MATRIMONIO GAY

 

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