Ci siamo già chiesti più volte che cosa sia l’omofobia. E ogni volta siamo costretti a constatare che quelli che gridano all’omofobo hanno a cuore di tutto, meno che l’interesse a tutelare le categorie più deboli dalla sopraffazione e dalla discriminazione.
Il manifesto che appare qui sopra ha scatenato le ire del Pd modenese e di tutti coloro che – evidentemente – pensano che i bambini si possano comprare e le donne schiavizzare, attraverso l’ignobile pratica dell’utero in affitto.
Il manifesto, che è stato affisso dal Nuovo Cento Destra, è stato definito omofobo e incongruo.
L’on. Giovanardi, che si è dichiarato “colpevole” ideatore della locandina, ha risposto, su L’Occidentale: “Se si pensa, con prepotenza e arroganza, di cancellare la libertà d’opinione garantita dalla Costituzione laica e repubblicana e la difesa delle leggi in vigore nel Paese, si è sbagliato indirizzo”.
La pratica dell’utero in affitto e l’adozione dei bambini da parte di coppie gay non dovrebbero aver niente a che fare con l’omofobia, quanto con i diritti dei bambini e delle donne.
Dov’è l’offesa? Dov’è la discriminazione omofobica? Se è omofobia dire che una coppia gay maschile non può avere figli, se non attraverso la compravendita di ovociti o utero in affitto, vuol dire che è omofobia descrivere oggettivamente la realtà. Il problema è che oggi si giudica omofobia anche il solo pensarlo, oltre che scriverlo o disegnarlo.
Lasciamo ai lettori il giudizio.
Redazione