05/06/2015

Un centro di spiritualità, un ex gay, e l’ omofobia di Repubblica

Repubblica ha fatto uno scoop intriso di omofobia, se per omofobia si intende il “voler male” alle persone omosessuali.

Spieghiamo perché.

Tutti conoscono la sua storia: il libro, “Ero gay”, nella sua nuova edizione Città Nuova del 2015, nonostante il boicottaggio che ha subito e che continua a subire, è molto venduto. Anzi, diciamo a chi non lo trovasse in libreria di non arrendersi: può ordinarlo on line su Amazon o sul sito di Luca  http://www.lucaditolve.it/

A febbraio Luca Di Tolve ci ha concesso un’intervista che abbiamo pubblicato, qui sul portale web e sulla rivista Notizie ProVita di aprile, in cui ci ha parlato della casa di spiritualità “per l’evangelizzazione della famiglia”: i singoli, le coppie, le famiglie, i gruppi possono ritrovarsi per esercizi spirituali, per pregare e stare insieme e trascorrere momenti di condivisione oppure possono partecipare ai programmi offerti dall’associazione che la gestisce.

Si tratta della Casa Sant’Obizio, in Val Camonica, gestita dall’associazione Gruppo Lot Regina della Pace.

Di Tolve ci ha raccontato della sua conversione, del suo lungo e difficile travaglio, della ritrovata felicità dopo una vita di lusso e sesso sfrenato che l’aveva lasciato con un vuoto incolmabile dentro. Era, insomma, infelice, nonostante i soldi e il successo.

Dopo un lungo percorso di “guarigione interiore” ha ritrovato la felicità e ha fondato il Gruppo Lot, e dà a chi vuole la possibilità di conoscere il percorso di guarigione che ha “salvato” Luca.

Ora arriva fresco fresco un giornalista di Repubblica che, sotto falso nome, si iscrive a un seminario di Sant’Obizio, e pubblica un’articolessa pieno di disgusto e di sussiego.

Il pover’uomo dice molte cose vere, molte false, moltissime le tace (o non le ha capite).

Il succo del tutto è lo “scandalo”: “Di Tolve vuole curare i gay”.

La verità è: “Molti gay chiedono aiuto a Di Tolve perché vivono infelici“. Ma il giornalista non sa o non vuol sapere che quando si parla di “guarigione interiore”, non vuol dire che uno abbia una malattia ...

Tutte le persone che vanno a Brescia a casa Sant’Obizio ci vanno volontariamente (sono maggiorenni, adulti e vaccinati).

I percorsi di guarigione non sono (solo) per omosessuali, ma per tutti coloro che hanno perso il senso della vita e lo vogliono in qualche modo recuperare.

Sostenere l’identità ferita dell’uomo e della donna: non è un percorso solo per omosessuali.

Anche per gli omosessuali, anche per gli omosessuali infelici, che è una condizione molto più diffusa di quanto il politicamente corretto voglia ammettere.

E quelli che vogliono negar loro la possibilità di recuperare la pace, la felicità e la serenità sono i veri omofobi.

L’esimio giornalista di Repubblica, comunque, ha dimenticato che l’OMS riconosce il disturbo F66, il “disordine della maturazione sessuale”, cioè un’insufficiente maturazione nella scoperta di sé.

Questo disturbo (a prescindere dall’omosessualità) può essere risolto, secondo il Gruppo Lot, da una sorta di “Cristoterapia” alla luce della teologia del corpo di Giovanni Paolo II.

“Del resto tutte le teorie del gender e le istanze degli attivisti LGBT non sono basate su nessuna solida ricerca scientifica. – dice Di Tolve – E’ solo ideologia. L’ideologia sessantottina, che ha portato alla derubricazione dell’omosessualità da parte dell’APA. Dietro c’è tutto un mondo di potere, il mondo radical chic, i liberal americani, gli ideologi del vietato vietare, del sesso libero, del femminismo radicale, c’è il potere economico delle grandi multinazionali che hanno bisogno di consumatori-non-pensanti, impegnati a fare sesso e ad apparire… Questi poteri forti, che si sono ben infiltrati nell’APA, nell’ONU e nelle sue agenzie, nei luoghi del potere economico e politico mondiale, hanno in mente il dominio in un “mondo nuovo”: in questo contesto l’omosessualismo è solo uno dei tanti strumenti”.

A casa Sant’Obizio, poi, ha detto Di Tolve “Non offriamo un percorso psicoterapeutico. E’ un percorso di “auto aiuto” e di “Cristoterapia”. 

La casa è un centro di spiritualità che offre la possibilità di ritiri e incontri di preghiera a singoli, famiglie e gruppi, anche autogestiti.

Ma chi glielo spiega a quelli di Repubblica?

 Redazione

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