31/07/2018

Aborto: anche in Brasile la vita è minacciata

Qualche giorno fa illustravamo la situazione dell’America Latina attorno al dibattito sulla vita e sulla morte (l’aborto), soffermandoci in particolare sull’Argentina e sul Cile.

Oggi siamo – purtroppo – costretti a riprendere il tema per parlare del Brasile. Nel Paese, ad oggi, l’aborto è illegale, tranne in caso di rischio di morte per la gestante e di gravidanza risultante da stupro. Nell’autunno del 2017 davamo evidenza, con gioia, dell’approvazione di una proposta di modifica della Costituzione, nell’ottica di prevedere il riconoscimento del diritto alla vita sin dal concepimento. Oggi questa situazione appare ribaltata: il Brasile si sta infatti interrogando sulla possibilità di legalizzare l’aborto fino alla 12esima settimana di gestazione.

Scrive VaticanNews, fornendo ulteriori dettagli: «Il dibattito pubblico sulla proposta – la ADPF, Arguição de Descumprimento de Preceito Fundamental n.442, che chiede la soppressione degli art. 124-126 del Codice Penale in cui l’aborto viene definito un reato – è in programma il 3 ed il 6 agosto presso il Supremo Tribunale Federale. Verranno ascoltati sia i promotori della nuova normativa, sia gli oppositori».

Il popolo pro life e, soprattutto, la Conferenza episcopale locale si stanno mobilitando per scongiurare l’approvazione dell’aborto nel Paese, puntando principalmente su tre diversi aspetti: da un lato, sull’umanità del concepito, che ha appunto diritto alla vita; dall’altra, andando ad analizzare, per poi rimuoverle, le cause che inducono le donne a scegliere per l’aborto; infine, ed è forse l’aspetto determinante per quanto concerne la contingenza temporale, sottolineando l’importanza di tutela il sistema democratico garantendo un dibattito parlamentare, non solo nelle aule dei tribunali, «e ricordano che la popolazione ha sempre respinto i tentativi di legalizzazione dell’aborto che si sono susseguiti negli anni».

Naturalmente anche in questo caso si può facilmente prevedere che il dibattito sarà acceso e senza esclusione di colpi: la speranza è tuttavia che il buon senso del popolo brasiliano, sempre così entusiasta della vita, abbia la meglio sulle onde mortifere che arrivano da ogni parte, a livello internazionale.

Redazione

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