02/05/2016

Aborto, eutanasia, droga "amarcord" Silvio Viale

Su Il Giornale del 24 settembre 2005, Stefano Lorenzetto presentava il curriculum vitae del dottor Silvio Viale, oggi candidato sindaco di Torino, fatto di aborto, droga ed eutanasia.

Nell’anno in cui Lorenzetto ha scritto l’articolo, il Nostro ha iniziato, secondo Il Giornale, la sperimentazione dell’aborto tramite RU486, nonostante mancasse il parere favorevole del Ministero della Salute. Da Wikipedia apprendiamo che quando finalmente nel dicembre 2009 la RU486 è stata legalizzata in Italia, Viale e i suoi colleghi dell’Ospedale S. Anna di Torino hanno iniziato la somministrazione ordinaria del farmaco: in un anno hanno somministrato la pillola RU486 a 1.011 donne, al 25% delle donne che hanno chiesto di abortire in quell’ospedale. Grazie a lui, la Regione Piemonte è al primo posto in Italia nella somministrazione della RU486.

Quanto al CV del dottor Viale antecedente a queste ultime notizie, ci limitiamo a citare il summenzionato articolo de Il Giornale:

“Frequenta l’università di Torino dove rappresenta gli studenti con una lista chiamata “Il clistere“; ... Divenuto uno dei leader di Lotta Continua, viene arrestato, passa sei mesi in galera, esce e scappa all’estero. Nell’83 è l’unico latitante al processo per gli scontri culminati col rogo del bar “Angelo azzurro”, in cui morì arso vivo uno studente-lavoratore che si trovava lì per caso: lo assolvono per insufficienza di prove.

Emigra nei Verdi e viene fermato dalla polizia mentre fuma spinelli davanti alla prefettura.

Eletto in Consiglio comunale, nel ’96 fa passare un ordine del giorno “per la sperimentazione di somministrazioni controllate di oppiacei” e l’anno dopo chiede lo stesso per l’eroina. Per convincere i colleghi meno fumati, nel ’99 organizza un “cannabis buffet” in sala consiliare e regala piantine di canapa indiana. Nella campagna elettorale per le regionali offre migliaia di bustine di cannabis, sostenendo che l’omaggio “è adatto per tisane, confezionare torte o insaporire arrosti”.

Candidato sindaco di Torino nel 2001, Viale inserisce nel suo programma “una politica innovativa sulle droghe” e, già che c’è, aggiunge: “Pure le attività legate alla prostituzione, sia femminile sia maschile, devono essere affrontate con soluzioni di tolleranza per tutelare la parte più debole (la persona che si prostituisce)“.

Ormai è lanciatissimo. Propone che a Torino si tengano i Giochi olimpici gay. Si batte per far rimuovere il crocifisso dall’aula civica. Reclama l’intitolazione di una strada a Che Guevara...

... L’8 marzo 2004 firma 100 ricette che prescrivono la cosiddetta “pillola del giorno dopo” e si mette a distribuirle alle studentesse universitarie: è il suo modo di celebrare la festa della donna...

... E quando nel marzo di quest’anno Theresa Marie Schindler Schiavo, l’americana in stato vegetativo, viene lasciata morire di fame e di sete dopo una terribile agonia durata 14 giorni, detta trionfante all’Ansa: “Terri è finalmente libera e lo sono anche i suoi familiari”.

... Attraverso Exit Italia il dottor Viale vorrebbe accompagnarne verso l’uscita un bel po’ di comatosi e malati terminali, mediante la legalizzazione dell’eutanasia “passiva, attiva e l’assistenza al suicidio”, come specificato in un ordine del giorno fatto approvare dal Consiglio comunale...

Nel giugno scorso (2005) i carabinieri dei Nas hanno avviato accertamenti dopo che un parroco, don Piero Gallo, ha denunciato che feti di 5-6 mesi, usciti vivi da aborti terapeutici avvenuti nella divisione di ostetricia e ginecologia, vengono lasciati morire dai medici. A riferirglielo sono stati alcuni dipendenti dello stesso ospedale”.

In politica, dopo i Verdi, Viale è stato molto impegnato, spesso candidato, vuoi con i Radicali, vuoi con il PD, come in queste prossime elezioni comunali a Torino.

UCCR on-line scrive: “Per meglio sottolineare i propri ‘meriti’, il dott. Viale ha voluto comparire nelle immagini pubblicitarie della campagna elettorale con in mano le confezioni di RU486? [il che forse non è proprio del tutto legale...]. E spiega poi che la RU 486 è “la pillola abortiva che manda in pronto soccorso il 3,3% di donne che la utilizzano, secondo l’Australian Family Physicians, che nel 5% dei casi provoca un’’interruzione incompleta della gravidanza per cui è necessario effettuare un’’aspirazione o un raschiamento dell’’utero, secondo la Société suisse de gynécologie & obstétrique e che uccide 10 volte di più dell’aborto chirurgico, come sottolineato in un famoso editoriale del New England Journal of Medicine”.

Aggiungiamo noi che anche le femministe pro-choice si sono accorte della pericolosità del farmaco sponsorizzato da Viale: chi ha davvero a cuore la salute femminile sa che la RU 486 è un veleno che ha mietuto decine di vittime.

Un’ultima nota sul dottor Viale: dice Wikipedia che ha avuto una “formazione cattolica”.

Redazione


DONA IL TUO IL 5×1000 A PROVITA! Compila il modulo 730, il CUD oppure il Modello Unico e nel riquadro “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale e delle associazioni di promozione sociale” indica il codice fiscale di ProVita94040860226. GRAZIE!

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.