14/04/2018

Aborto – Una ferita che lascia il segno...

L’aborto, checché ne dicano le “femministe” (quelle che non amano le donne, però) e i “liberali”, non gioca in favore della donna. Anzi, il dolore che ne deriva è molto più grave rispetto

Si può negare tutto, in nome dell’ideologia, ma la natura non mente: le donne hanno dentro di sé l’istinto della maternità e, anche se lo si nasconde, questo dato non si potrà mai negare. Per questo l’aborto ha conseguenze psicologiche rilevanti (oltre che fisiche: firma la petizione affinché le donne siano informate!)

Come ProVita continuiamo a ricevere mail e testimonianze di donne segnate dall’aborto, sia esso volontario o spontaneo (chi ha piacere di scriverci, portando la sua testimonianza, può farlo a: [email protected]), e la sofferenza che percepiamo è veramente tanta.

L’aborto è un lutto, e un lutto non si supera. Lo si può elaborare, certo, ma non lo si cancella: la cicatrice rimarrà per sempre. 

Rilanciamo oggi una testimonianza che abbiamo trovato sui social, nella speranza che possa costituire un punto di riflessione in favore della causa pro-life.

Aborto – Una ferita che lascia il segno...

«Sono una giovane di ventisei anni, ho una bambina bellissima e sana, un marito premuroso, nessun problema economico. Potrei dunque considerarmi fortunata, invece sono profondamente infelice. Perché? Perché quando guardo negli occhi mia figlia vedo un bambino che non ho fatto nascere e vengo presa da un rimorso e da un’angoscia che non riesco a descrivere.
Se potessi tornare indietro, porterei a termine la gravidanza, a dispetto di quei problemi che allora mi sembravano montagne e che ora mi paiono granelli di sabbia. Non riesco a dimenticare quello che ho fatto, spero che Dio nella sua infinita misericordia, e la mia creatura, mi perdonino. Io sono convinta che quando una donna decide di abortire non si rende conto del gesto che sta per compiere: crede che una volta “sbarazzatasi dell’incomodo fardello” sia tutto risolto. Non sa che proprio da quel momento, invece, incominciano i veri problemi, quelli della sua coscienza.

Il mondo forse non è così bello come lo si vorrebbe, ma stroncare una Vita sul nascere lo rende ancora più squallido».

Beatrice, Milano

Redazione

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