02/11/2018

Aborto via web, in Usa, grazie al sito Aid Access

Accedere all’aborto? Oggi negli Usa si può fare comodamente da casa, basta avere  internet.

Per la prima volta, infatti, grazie al sito Aid Access, le donne che vogliono fare un aborto possono by-passare le strutture che compiono aborti e ordinare la pillola Ru486 (che si compone di due pillole, una a base di mifepristone e un misoprostol) sul web, dopo una consultazione online con un “dottore”.

Ecco il nuovo aborto 3.0: facile, veloce, self-service... e che relega le donne nella solitudine, senza alcun supporto né dal punto di vista psicologico (talvolta basta veramente poco per dissuadere una donna dall’aborto), né dal punto di vista medico (le complicazioni per aborto domestico sono documentate scientificamente e le donne morte per Ru486 sono decine: non a caso un “soprannome” di questo che viene impropriamente definito un “farmaco” è kill pill).

LifeSiteNews commenta: «Per molte donne, ragazze e transessuali è molto difficile accedere all’assistenza per l’aborto a causa del costo dell’aborto, dei periodi di attesa obbligatori di 24-72 ore, del requisito del consenso dei genitori per i minori o del fatto che le cliniche sono state costrette a chiudere completamente .
Il sito afferma che per le donne e le ragazze è sicuro prendere il mifepristone e il misoprostolo da soli, citando un discutibile studio del British Medical Journal (BMJ) pubblicato lo scorso anno».

Uno studio, questo citato, che personalità stesse della comunità scientifica hanno definito «non particolarmente rigoroso»: il campione è basso, manca il confronto con un gruppo di controllo, tutto è basato su auto-segnalazioni... insomma, si tratta di uno studio che è contro le donne che, appunto, di Ru486 possono anche morire.

Tornando al sito Aid Access, esso è gestito da un’organizzazione che per anni «ha fornito aborti tramite telemedicina in Irlanda, prima che un recente referendum nazionale rendesse legale l’aborto». La politica perseguita è quindi senza scrupoli: quel che conta è vendere l’aborto e guadagnare sulla pelle di donne e bambini, la cui vita non ha valore in sé, bensì solo in quanto possibile fonte di profitto.

In tutto questo, ad ogni modo, è importante richiamare che esiste un antidoto alla Ru486, che permette alle donne che hanno preso la prima pillola di “ripensarci”, di fermare l’aborto in corso e di dare una speranza alla vita che portano in grembo... e sono già oltre 500 i bambini salvati.

Teresa Moro

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.