03/05/2018

Aborto – You Tube censura l’antidoto alla Ru486

Come i nostri Lettori sanno, dal 1988 è entrata in commercio la pillola Ru486, che consente di procedere all’aborto sotto forma farmacologica. In Italia è arrivata nel 2005.

La Ru486 si compone in realtà di due pillole: il Mifepristone, uno steroide sintetico che agisce bloccando i ricettori del progesterone, un ormone chiave della gravidanza che permette al bambino in grembo di nutrirsi e svilupparsi. Di fatto, dunque, fa morire il bambino di fame. A questo punto la donna assume quindi il Misoprostol, una prostaglandina che, rilassando il collo dell’utero e inducendo le contrazioni, provoca l’espulsione del bambino morto. Questo è l’aborto farmacologico: un iter lungo giorni, che lascia la donna sola, del quale non si ha contezza circa come e quando avverrà, che ha conseguenze importanti (sono ormai diverse le donne morte per Ru486) e che in una buona percentuale di casi non è nemmeno risolutivo e necessita comunque di un secondo intervento chirurgico.

Di fronte a questo, una decina di anni fa i dottori George Delgado e Matthew Harrison hanno messo a punto con successo il trattamento di “inversione della pillola abortiva” (“Abortion Pill Reversal”), attuabile dalla donna dopo aver assunto solamente la prima pillola e con una percentuale di successo del 60-70%. Grazie ad essa sono già nati più di 300 bambini. 

Questo naturalmente non è visto di buon occhio dagli abortisti, che cercano di ostacolarne la diffusione e la conoscenza in tutti i modi.

Contro la Ru486: YouTube non ci sta

L’ultimo fatto in tal senso ce lo riporta Pregnancy Help News, laddove scrive: «La scorsa settimana YouTube ha sospeso l’account Abortion Pill Reversal (APR) per “violazioni ripetute o gravi delle Linee guida della community. Sono stati registrati quattro video sull’account. I video “offensivi” includevano un webinar che spiega l’APR in termini scientifici e medici. Gli altri tre raccontavano storie di donne che hanno scelto la vita per i loro bambini usando il protocollo APR. Citando le sue politiche su “contenuti dannosi o pericolosi”, YouTube ha deciso di sospendere completamente l’account APR, spiegando che “non consente contenuti che incoraggiano o promuovono atti violenti o pericolosi che hanno un rischio intrinseco di gravi danni fisici o morte”. Esempi di video che violano questa norma sono video su “fabbricazione di bombe didattiche, giochi di soffocamento, uso di droghe pesanti o altri atti in cui possono verificarsi lesioni gravi”».

Una decisione, questa, che arriva all’indomani della pubblicazione di un importante studio che conferma nuovamente come l’APR sia sicuro ed efficace per le donne e che il tasso di riuscita è del 68%.

Heartbeat International ha già annunciato che farà ricorso a YouTube. Il presidente, Jor-El Godsey, ha dichiarato: «È difficile capire perché YouTube considererebbe il salvataggio dei bambini da una pillola abortiva allo stesso modo dei video sul terrorismo. [...] In base a indagini più approfondite, riteniamo che YouTube scoprirà che questi video non assomigliano in alcun modo a contenuti pericolosi o dannosi».

Ci auguriamo che Jor-El Godsey abbia ragione, ma intanto non possiamo che registrare questo ennesimo atto di censura.

Redazione

Fonte: Pregnancy Help News

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