05/10/2018

Accuse contro Kavanaugh: l’FBI sembra scagionarlo

Le indagini dell’FBI sulle accuse di aggressione sessuale mosse contro il giudice Kavanaugh da Christine Ford sembra non abbiano confermato la tesi di quest’ultima.

In sostanza il rapporto supplementare dell’FBI – che non è pubblico per proteggere la privacy dei testimoni – pare scagionare Kavanaugh, in quanto nessuno dei potenziali testimoni nominati da Ford avrebbero confermato le sue accuse. Anzi, costoro avrebbero affermato di non aver mai aver sentito parlare della festa durante la quale sarebbe avvenuta l’ipotetica aggressione.

Non essendoci terzi a confermare la tesi di Ford, le accuse nei confronti di Kavanaugh crollano, per questo il presidente della commissione Giustizia del Senato, Chuck Grassely, dopo aver preso personalmente visione del rapporto dell’FBI, ha affermato che è ora di procedere con la nomina di Kavanaugh: «Nel rapporto  non c’è nulla che non sapevamo già. Queste accuse non corroborate sono state in modo inequivocabile e ripetutamente respinte dal giudice Kavanaugh», ha dichiarato con fermezza e ha esortato i senatori a valutare la nomina di Kavanaugh con occhi limpidi, per il candidato eccellente che è, e che è stato controllato dall’FBI per la settima volta in 25 anni di servizio pubblico, appunto senza alcuna prova di accusa nei suoi confronti.

«È tempo di votare», ha aggiunto Grassley. «Voterò per confermare il giudice Kavanaugh».

Anche Donald Trump è intervenuto in difesa del suo candidato, con il seguente tweet: «Questo è ora la settima volta in cui l’FBI ha indagato sul giudice Kavanaugh. Se lo avessero fatto 100 volte, non sarebbe ancora abbastanza per i Democratici ostruzionisti».

Trump_Kavanaugh_giudice_tweet

Manuela Antonacci

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