«Siamo in una generazione ed in una cultura sempre più pro vita» ha detto il direttore esecutivo della Family Policy Alliance, Cole Muzio, che opera in Georgia.
In quello stato, infatti, «Il tasso di aborto è sceso a 11,8 aborti ogni 1.000 donne in età fertile», spiega un articolo di Life News. Venticinque anni fa, infatti, la situazione era preoccupante, gli aborti ammontavano a 33.516 e ancora oggi la comunità di colore è colpita da un 60,7% di aborti (dato molto grave). Però il calo di aborti e la crescita di sensibilità pro vita sono costanti ed i frutti positivi si vedono.
Questo è senza dubbio dovuto agli sforzi dei tantissimi attivisti pro life che in Georgia stanno moltiplicando i loro impegni per fornire alle donne una corretta informazione su cos’è l’aborto e cosa provoca (anche a lungo termine). Anche Planned Parenthood sta cercando in tutti i modi di propagandare le sue idee e diffondere le sue false informazioni a sostegno dell’aborto, ma, dopo i numerosi scandali che hanno visto protagonista l’azienda, la gente ha iniziato a capire con chi si ha a che fare e se ne tiene bene alla larga.
Ed è questa, infatti, l’altra vittoria pro life: come spiega un altro articolo di Life News, un nuovo sondaggio nel popolo americano mostra come solo il 18% della popolazione è favorevole all’aborto senza limiti di casi o di età gestazionale.
Quindi ormai solo il 18% degli americani si è allineato con il pensiero e con le battaglie di Planned Parenthood e dei politici democratici che ogni giorno si impegnano affinché non vi sia mai, in nessun caso, il benché minimo paletto all’aborto. Non c’è slogan accattivante che tenga di fronte alla realtà dei fatti, il popolo americano sta iniziando a capire chi davvero tiene alle donne.
Luca Scalise