09/09/2018

«Non parlarmi di aborto legale». La lettera diventa virale

Rilanciamo questa lettera, pubblicata in originale in lingua spagnola, che sta facendo il giro dei social. Una riflessione “di pancia” sul tema dell’aborto e sui risvolti che spesso non vengono tenuti in considerazione.

«Non parlarmi di aborto legale»

Aborto legale?

Stavo piangendo vicino a una incubatrice durante i giorni e le notti per il mio bambino in neurologia, chiedendo a Dio di lasciarlo con me.

Parla di aborto legale a una madre che è in neonatologia con il suo bambino che pesa qualche grammo, nato prematuro nonostante avesse fatto tutto il possibile per raggiungere la settimana 40.
Parla, se puoi, di aborto legale al tuo amico, a tua cugina, quella che da quando si è sposata sta cercando un bambino, che dopo 9 anni rimane incinta e che a 10 settimane di gestazione ha un aborto spontaneo.
Parla, se puoi, di aborto legale a quella vicina che, superati i cinquant’anni, ti dice che ha lasciato la sua vita alla ricerca di un bambino che non è mai arrivato, e ha messo fine al suo matrimonio perché è caduta in depressione.
Parla, se puoi, di aborto legale, a quegli sposi che 15 anni sono nel registro per adottare e non hanno mai ottenuto questa l’opportunità.
Parla, se puoi, di aborto legale, a quella signora che ha più di 60 anni e che a 14 anni ha abortito per paura di quello che avrebbero detto, lei era single, era un’altra epoca. E l’aborto pesa ancora nel suo cuore e soffre perché dovrebbe avere 5 figli, non 4.
Parla, se puoi, di aborto legale alle ragazze che si fanno iniezioni in pancia ogni giorno, in modo che la trombofilia non tolga la vita al loro bambino.
Parla, se puoi, di aborto legale, a chi ha donato tanto amore per il suo bambino, che lo ha lasciato poche ore dopo che è nato.
Parla, se puoi, di aborto legale che quella donna che ha visto il suo bambino morire nella sua pancia e che non potrà mai averlo tra le sue braccia.
Parla di aborto legale a qualcuno che ha avuto una vasectomia all’età di 23 anni e ha sognato di avere un altro bambino.

Abbiamo tutti un amico, un vicino di casa, una cugina, un amico che si trovava in una di queste situazioni. Ho scelto la vita. Non parlarmi di aborto legale.

Redazione

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