29/08/2017

Scegliere per la vita può non essere facile, ma...

Una signora che ci segue sulla nostra pagina Facebook – che chiamaremo A. – ci ha mandato la sua testimonianza in favore della vita, nella speranza che possa essere utile a tante altre giovani donne.

Per A. scegliere di tenere il suo bambino (oggi ormai uomo) non è stato facile, ma è stata la scelta migliore per tutti. L’aborto non è mai una buona scelta. 

La testimonianza di A. in favore della vita

Avevo appena 18 anni quando scoprii di aspettare un bambino dal mio ragazzo.

Era il ’96 ed io ero una ragazza estremamente ingenua e ancora infantile, mi ero lasciata trascinare dal ragazzo che frequentavo all’epoca credendo a tutte le bugie che mi raccontava, comprese quelle inerenti ai rapporti sessuali.

Nonostante provenissi da una famiglia cristiana e avessi anch’io l’intenzione di attendere il matrimonio, feci l’errore di cadere nella tentazione (è proprio il caso di dirlo) di non aspettare. Ora mi trovo in imbarazzo a fornire un dettaglio della storia di cui mi vergogno ancora, ma forse potrà essere utile ad altre giovani ragazze... La persona con cui stavo mi fece credere che se avessimo avuto un rapporto durante il mio ciclo mestruale non sarei potuta rimanere incinta e io gli credetti... Bastò questo per trovarmi in stato interessante il mese successivo.

I miei genitori non presero bene la “novità”, come c’era da aspettarsi, e il padre del bambino finse inizialmente di voler prendersene la responsabilità, ma poi uscì dalla mia vita, spaventato. Ebbi minacce di aborto per via della situazione poco serena in cui mi trovavo tanto che il ginecologo, durante una delle prime visite, mi consigliò vivamente di trasferirmi per un periodo a casa di qualcuno di fiducia, dove mi trovassi a mio agio.

Vi chiederete per quale motivo, oltre alla fuga del padre del bambino, fossi così angosciata... Beh, semplicemente perchè i miei genitori oltre a non aver digerito la notizia della mia prematura gravidanza, mi umiliavano, mi insultavano, mi disprezzavano... ricordo che mia madre una volta mi disse che provava vergogna ad andare a fare la spesa nel negozio del paese. Inoltre insistevano perchè io scegliessi di abortire, tirando fuori ogni motivazione immaginabile, dal fatto che secondo loro avrei buttato via il mio futuro al fatto che ero troppo giovane per crescere un figlio, mi dissero anche che non dovevo pensare che un bambino fosse un giocattolo, che non avrei potuto partorirlo e poi “sbolognarlo” a loro senza prendermene cura! Ovviamente non avrei mai fatto qualcosa del genere!

Insomma, per farvela breve, tutti coloro che erano intorno a me, dai parenti alle mie uniche due amiche dell’epoca, mi consigliavano l’aborto. Soltanto mia sorella maggiore di undici anni, presso la quale trascorsi metà della gravidanza, mi disse un: «Riflettici bene, fa’ quello che senti giusto».

Io avrei voluto tenerlo quel bambino, ma tutte quelle voci mi confondevano terribilmente, mi creavano dubbi enormi... fino a che non mi sottoposi alla prima ecografia e lì tutto prese una piega chiara! Sentii battere il suo piccolo cuore! Senza che me ne rendessi conto iniziai a piangere per la commozione e compresi che quel “fagiolino” che si vedeva nel video (aveva circa nove settimane) aveva già un cuore, era già una VITA, a tutti gli effetti!

Da quel momento non ebbi più dubbi sul da farsi: avrei tenuto il mio bambino e l’avrei cresciuto da sola. Non aveva importanza, non avrei commesso un omicidio! Lo chiamai Gabriele, in onore dell’Arcangelo dell’Annunciazione...

Oggi mio figlio ha vent’anni, ha il diabete mellito da quando aveva un anno e mezzo, l’epilessia dai tre anni e gli è stato diagnosticato – sempre alla stessa età – un ritardo cognitivo di media entità. Eppure continua ad essere un DONO di Dio, seppur con tutte le difficoltà che incorniciano la sua vita e che ancora oggi, quotidianamente, devo affrontare. Gabriele è disabile ma non mi pento assolutamente di aver scelto di dargli la vita!

Certo, il mio passato non è stato roseo e non sono stata fortunata nemmeno in seguito, con un matrimonio non andato a buon fine, ma ringrazio Dio per avermi aiutata a scegliere la cosa giusta.

Redazione


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