31/05/2014

Sentinelle in Piedi, oggi in piazza

Continua senza sosta la mobilitazione per la libertà d’espressione delle Sentinelle in Piedi. Dopo la maratona di veglie dello scorso 17 maggio, in cui migliaia di persone hanno vegliato tra Milano, Salerno, Trieste, La Spezia, Cuneo, Ivrea e dopo la prima veglia Toscana in cui 100 persone sono scese in piazza a Siena, la mobilitazione non si ferma e per la prima volta vede scendere in piazza le Sentinelle in Piedi pugliesi.

In silenzio, in piedi, ad un metro di distanza l’uno dall’altro, leggendo un libro come segno di formazione continua, le Sentinelle in Piedi chiedono la tutela della libertà d’espressione messa discussione dal Ddl Scalfarotto sull’omofobia, già approvato dalla Camera e ora in discussione al Senato.  Presentato come necessario per fermare atti di violenza nei confronti di persone con tendenze omosessuali, il testo non specifica cosa si intenda per omofobia e dunque potrebbe essere denunciato, e rischiare fino a un anno e mezzo di carcere, chiunque si dica contrario alle adozioni da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso o sostenga che la famiglia sia fondata sull’unione tra un uomo e una donna.

Gli appuntamenti di questo fine settimana

31 maggio, Reggio Emilia, alle 17.30 in Piazza Prampolini

31 maggio, Arezzo, alle 18:00 in Piazza S. Jacopo

31 maggio, a Lecce, alle 18.45  in via Umberto I

Lo scorso 20 maggio, in occasione della prima veglia toscana, a Siena, ancora una volta il silenzio delle Sentinelle in Piedi è stato pesantemente contestato: non è che la conferma di quanto andiamo denunciando. Se oggi si viene accusati di omofobia soltanto stando in silenzio nelle piazze, cosa accadrà domani se questo testo diventerà legge?

Questi episodi non sono che il risultato del grande inganno che questa legge, insieme a tutte le politiche Lgbt, alimenta: la presunta contrapposizione tra omosessuali ed eterosessuali.  Una contrapposizione che non esiste. Le  Sentinelle in Piedi si rifiutano di incasellare le persone in base all’orientamento sessuale, poiché non è questo aspetto a costituire l’integrità della persona.  Dietro la rivendicazione di presunti diritti negati, le lobby Lgbt si arrogano il diritto di parlare a nome di tutte le persone omosessuali o transessuali, senza considerare che tra queste c’è chi è del tutto contrario alla pretesa di diritti declinati in base all’inclinazione sessuale.

Molte di queste persone vegliano con noi nelle piazze perché la libertà d’espressione non conosce colore politico, appartenenza associativa e nemmeno inclinazione sessuale.

Vegliamo in silenzio oggi perché ci sia garantita la libertà d’espressione domani.

 

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