25/09/2016

Bambini vittime, adulti carnefici (anche di se stessi)?

I bambini oggi sono troppo spesso vittime. Loro, i più deboli e i più bisognosi di cure, finiscono nelle mani di adulti che diventano i loro carnefici.

Non sono esagerazioni, è la realtà che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, anche se spesso non ce ne rendiamo conto oppure ci giriamo dall’altra parte per non vederla. Naturalmente a meno che la notizia non sia talmente sensazionale – come nel caso delle maestre di Potenza degli ultimi giorni – da essere trasmessa su tutti i telegiornali. Immagini violente e che feriscono nell’animo, letteralmente schiaffate in faccia a telespettatori grandi e piccini (anche in questo caso, vittime del perverso gioco mass-mediatico).

Bambini vittime, adulti carnefici. Una tendenza che si va affermando a livello mondiale, Paese più e Paese meno. Pensiamoci: abbiamo l’aborto, ossia un omicidio legalizzato di un individuo nel grembo materno; abbiamo la fecondazione artificiale, omologa e eterologa, che comporta l’uccisione di moltissimi embrioni (leggasi “bambini”); abbiamo l’utero in affitto, che rende i bambini merce (qui un documentario esclusivo sul tema); abbiamo un tasso spaventoso di separazioni e divorzi, ossia eventi che spesso lasciano nei bambini e nei ragazzi una cicatrice indelebile, che neanche il tempo sarà in grado di rimarginare; abbiamo adulti che abusano dei bambini, sfruttandoli sessualmente; abbiamo un generale disimpegno educativo, perché educare comporta un’investimento di responsabilità, di tempo, di energie... e infine abbiamo dei bambini che non hanno più il diritto di essere bambini, che vengono trattati da grandi dove non serve (specie in ambito sessuale e di responsabilizzazione emotiva), e da piccoli dove invece potrebbero essere incentivati all’autonomia.

Un elenco, questo, che potrebbe arricchirsi di altre voci e dal quale sono volutamente omesse le persone adulte, benché talvolta carnefici di se stesse.

I bambini oggi sono dunque uccisi, fabbricati, comprati... invischiati nella logica perversa del desiderio edonistico del mondo che si dice “adulto”. Quegli adulti che idealmente desiderano mettere al mondo un figlio (raramente più di uno), ma che concretamente non sono disposti poi a sacrificare una parte di sé per impegnarsi nel fantastico e faticoso impegno educativo.

Trovare adulti maturi e risolti in se stessi è oggi sempre più raro. Ed è proprio questo che pagano i nostri bambini: la mancanza di realizzazione del mondo adulto, ancora impantanato fino alle ginocchia nelle logiche adolescenziali e dunque incapace di sollevare lo sguardo dal proprio ombelico.

La sfida è quindi grande, ma è per ognuno di noi: occorre investire innanzitutto sulla propria persona, per poter poi investire sui bambini. Un adulto realizzato non è un carnefice, è una guida e un maestro.

Solamente così non ci saranno più vittime e la nostra società tornerà a sorridere perché – come diceva Novalis – «Dove ci sono bambini, c’è un’età dell’oro».

Teresa Moro

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.