12/06/2015

Bisogna scegliere tra l’orgoglio gay e i diritti dei più deboli

Il dott. Puccetti, medico internista e bioeticista, ci invita a una riflessione: siamo chiamati a scegliere tra l’orgoglio gay e i diritti dei più deboli, dei bambini.

Siamo chiamati a testimoniare la scelta fatta, scendendo in piazza il 20 giugno prossimo.

Se siete padri, madri, nonni, o nonne, ho una richiesta per voi. Prendete il vostro computer, il tablet o lo smartphone e collegatevi alla rete internet, usate qualsiasi motore di ricerca per immagini e digitate in sequenza queste lettere: “gay pride”. Compariranno moltissime immagini. Se aggiungerete anche il nome di qualche capitale, ne vedrete altre. Vi chiedo di guardarle attentamente, una ad una, di imprimerle nella vostra memoria. Quelle immagini sono la materializzazione dell’orgoglio gay.

Ora fate capolino nella camera dei vostri bambini, mentre scrivo è sera tardi: staranno dormendo; guardateli, osservateli mentre riposano, sognano, innocenti, sereni, totalmente abbandonati. Poi tornate a riguardare le immagini dell’orgoglio.

Quando l’avrete fatto avrete tutto quello che serve per capire perché è un dovere scendere in piazza San Giovanni il 20 Giugno. Immaginateli i vostri bambini mentre l’orgoglio arcobaleno impone loro di crescere privati del padre e della madre, confusi nella loro identità sessuale da un indottrinamento scolastico e mediatico totalitario e totalizzante, privati persino della vostra difesa, perché se la esercitaste sareste perseguibili penalmente.

Bludental

È uno scenario da incubo? Sì, lo è. È l’incubo prossimo venturo che si materializza grazie all’agenda di una classe politica incapace di affrontare le necessità della popolazione e rifugiatasi ad elargire diritti ai più forti pagati dai più deboli. È l’incubo che porta i nomi concretissimi dei primi firmatari dei disegni di legge Cirinnà, Fedeli, Scalfarotto.

Quando i vostri bambini si sveglieranno, guardateli negli occhi. Ricordate che tutto quanto faremo e tutto quello che non avremo fatto sarà giudicato da occhi innocenti. Un fuoco freddo è inutile quanto il sale insipido. Non siamo perfetti, siamo creature fragili, incostanti e Fallaci e solo il Cielo conosce le nostre tante colpe, ma ancora una volta siamo chiamati a decidere su chi vogliamo essere.

Il 20 giugno saremo in piazza San Giovanni per le nostre famiglie aggredite dal progetto Cirinnà, per i nostri figli, minacciati dal progetto Fedeli, per la nostra libertà, soffocata dal progetto Scalfarotto. Allontanarsi dal campo di battaglia mentre il fratello in armi è impegnato in una lotta impari, per quanto lo si faccia con stile marziale, il petto gonfio e dotte argomentazioni, solitamente è ricordato per generazioni come codardia. In piazza San Giovanni incontrerò migliaia e migliaia di padri, madri, nonni, nonne, vedrò volti di bambini, saranno di ogni razza, di ogni ceto, si saranno alzati di buon mattino ed avranno fatto rinunce per esserci. Vorrei potere abbracciare ciascuno come un fratello ed una sorella, perché come fratelli hanno udito il grido dei più piccoli e con vigore sono accorsi.

Renzo Puccetti

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