07/04/2019

Card. Parolin: «“Nuovi diritti” in conflitto con il diritto alla vita». E il Papa gli fa eco

Le sue dichiarazioni di parziale presa di distanza avevano suscitato la delusione di molti partecipanti al XIII Congresso Mondiale delle Famiglie. Il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, che pure era intervenuto all’edizione precedente a Chisinau, in Moldavia, si era detto d’accordo sui «contenuti» dell’evento, avanzando una velata perplessità sulle «modalità».

In occasione del Simposio sul tema Stand Together to Defend International Religious Freedom, tenutosi ieri all’Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede, intervenendo a difesa dei diritti umani e della libertà religiosa, il porporato ha, in ogni caso, pronunciato parole forti sulla protezione della vita in ogni sua fase. Il cardinale Parolin ha denunciato in modo particolare la «tendenza ad attaccare la libertà religiosa da un punto di vista “ideologico”». In tale contesto, ha spiegato il Segretario di Stato, i cosiddetti «nuovi diritti», a volte, «tendono a confliggere con i diritti umani universalmente riconosciuti, specie nella pubblica piazza, con riguardo all’istituzione del matrimonio o del diritto inviolabile di ogni vita umana». I «nuovi diritti», quindi, tendono a presentarsi «in completa contraddizione con questi diritti umani fondamentali».

Pertanto, la Santa Sede, ha concluso Parolin, «continuerà a essere pienamente impegnata nella promozione della libertà religiosa, nella misura in cui questo diritto fondamentale è intimamente connesso con la protezione e la difesa della vita umana».

Un discorso sulla stessa lunghezza d’onda di quello di papa Francesco che, giovedì mattina, ha ricevuto in Vaticano una delegazione di giornalisti cattolici ed evangelici tedeschi. Raccomandando ai suoi ospiti di assicurare un’informazione all’insegna della verità e di evitare le fake news, il Pontefice ha denunciato «un’evoluzione preoccupante nel mondo: la contestazione del diritto alla vita, l’avanzata dell’eutanasia, la negazione dell’uguaglianza sociale, la mancanza di integrazione, la violazione della dignità umana e della libertà di coscienza. In tale contesto – ha aggiunto il Papa – ai media pubblici spetta la responsabilità di prendere decisamente posizione per il prezioso bene della libertà umana».

Luca Marcolivio

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