19/06/2018

Contraccezione gratuita in Emilia Romagna

Da circa un mese in Emilia Romagna, grazie all’assessore regionale alla sanità Sergio Venturi, è stato attivato un piano di diffusione gratuita della contraccezione per due fasce di popolazione: per gli under 26 residenti e iscritti al Ssn e per le donne fino ai 45 anni senza lavoro o «con esenzione di lavoratrici colpite dalla crisi» dopo un aborto o nell’immediato post-partum.

A queste due categorie, dunque, gli altri cittadini (d’altronde, vengono usati soldi pubblici) forniscono preservativi, la pillola, spirali, anelli vaginali... e anche la pillola del giorno dopo e dei cinque giorni dopo  (che provocano l’aborto, se vi è stato concepimento).

Si tratta di un’azione passata abbastanza sottotraccia, ma di fatto accolta dai più in maniera favorevole, in quanto considerata una forma di educazione sessuale “al passo con i tempi” e utile per portare a una diminuzione del numero di aborti (e magari anche per contrastare la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili). Concezioni, queste, che rispecchiano il sentire comune ma che sono errate all’origine.

Per quanto riguarda il primo aspetto, ossia l’educazione sessuale, gli aspetti quantomeno opinabili sono principalmente due: innanzitutto il fatto che non si tratta di educazione sessuale, bensì di un incentivo all’ipersessualizzazione, che oggi inizia fin dalla più tenera età; in secondo luogo, la constatazione che l’essere “al passo con i tempi” non corrisponde al maggior benessere delle persone, che hanno bisogno di sentirsi amate e non “usate”.

Oltre a questo aspetto socio-educativo, vi è poi anche un risvolto statistico, ossia il fatto che è dimostrato non esserci una correlazione favorevole tra l’aumento della contraccezione e la diminuzione degli aborti. Anzi, i dati riportano addirittura l’esatto contrario.

Per averne evidenza è sufficiente guardare alla Gran Bretagna, dove gli aborti sono continuati a crescere nonostante il piano di diffusione della contraccezione; o alla Spagna, dove a un aumento del 63% della contraccezione è corrisposto un aumento del 108% degli aborti (cfr. Contraception, 2011); o alla Svezia, dove, tra il 1995 ed il 2001, durante un periodo di facilitazione della diffusione dei contraccettivi, il tasso di aborto delle adolescenti è lievitato del 32% (cfr. Sexually Transmitted Infections, 2002); oppure, ancora, al Colorado dove si diceva che gli aborti (tra il 2009 e il 2012) «in appena sei anni tra le adolescenti erano diminuiti del 35% grazie ad un programma di diffusione di contraccettivi a lunga durata (LARC è l’acronimo inglese) costituiti da impianti ormonali sottocutanei e dispositivi intrauterini (spirali)» ma, a un’analisi attenta dei risultati si vedeva come la contraccezione non avesse avuto l’influenza che si voleva far credere. Anche in Francia, dove la contraccezione è diffusa su larga scala e l'”educazione” sessuale è diffusa a tappeto nelle scuole (con i risultati sconsolanti che si possono leggere qui), il numero degli aborti continua ad aumentare: si è passati da 206.000 nel 2003 a oltre 216.600 nel 2013, secondo l’Ined (l’Istat francese); nello stesso periodo, il tasso di aborti, vale a dire il numero di aborti per 1.000 donne in età fertile, è aumentato del 14,2-15,3%, con punte anche maggiori del 18% nella regione dell’Ile-de-France.

Gli esempi statistici potrebbero continuare, ma in realtà è sufficiente il semplice buon senso per comprendere come, a un aumento della “possibilità” di concepire (leggasi: promiscuità sessuale) collegata all’uso della contraccezione, sia direttamente associabile un aumento della diffusione di malattie sessualmente trasmissibili e di gravidanze indesiderate (e, quindi, molto spesso, di aborti). Ma, soprattutto, come il diffondersi della prassi contraccettiva porti a un (ulteriore) impoverimento dell’etica sociale volta alla castità e alla valorizzazione della dignità di ogni singola persona, considerata non solo per il suo corpo.

Il piano di diffusione della contraccezione dell’Emilia Romagna, dunque? Un progetto che, se si sarà onesti, sarà presto ritirato per inefficacia... ma nel frattempo tanti giovani saranno stati imbrogliati.

Teresa Moro

 

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