21/08/2015

CUSTODIamo la famiglia

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore che ha fondato l’associazione “CUSTODIamo la famiglia“, costituitasi a Verona a un mese dal 20 giugno, esattamente il 20 luglio scorso.

Aldilà del discorso di fede, che è centrale per lo scrivente, anche chi si approccia da ateo o da “laico” alla questione può condividerne il fondamento e gli scopi alla luce della semplice ragione naturale. 

La finalità di questa neo-associazione, infatti, è la difesa della vita dal concepimento fino alla morte naturale, la difesa del valore della famiglia, il diritto-dovere di educare i propri figli in base ai propri convincimenti morali.

Questa associazione sarà per il territorio un richiamo alla partecipazione dei genitori a scuola oltre che all’approfondimento di tematiche e di strategie per contrastare le minacce contro la vita e contro la famiglia.

Passa alla tv la notizia che giovani alla ricerca dello sballo trovino, invece, addirittura la morte tragica. Queste vicende di cronaca mi colpiscono particolarmente, perché, in qualità di genitore, sento il peso della responsabilità delle azioni di questi giovani che potebbero essere i miei figli.

Così, mi interrogo sulle cause che conducono alla ricerca di condizioni illusorie, effimere che allontanano, anche solo temporaneamente, dalla realtà: è come se quest’ultima non concedesse alcuna soluzione soddisfacente che valga la pena di inseguire. Mi sovviene allora alla mente un breve saggio intitolato Custodisci il tuo cuore, nel quale l’autore esordisce in questo modo: “Se questa vita ha un senso, vale la pena lottare contro le tentazioni che si annidano nel nostro cuore (le suggestioni effimere che rendono schiavi) per ristabilire rapporti autentici con se stessi, gli altri, con Dio.

Vale la pena allora cambiare il nostro stile di vita. La lotta contro le tentazioni è disciplina che richiede di dire dei sì e dei no, ma che umanizza e che porta anche alla felicità; una felicità non mondana, certo non effimera, ma che è presente in fondo al cuore anche quando magari si piange e si cammina faticosamente”.

Ma dove si può fare esperienza di questa disciplina? Come un ragazzo può intuire che davanti alla sofferenza, alla fatica o all’angoscia si può evitare di imboccare la strada della felicità illusoria e intraprendere, invece, la via della verità, affrontando la fatica e le difficoltà della nostra vita senza, dunque, buttarne via nulla perché “Dio può trasformare in opera d’arte anche la storia più disperata”?

Da genitore, padre, penso che questa sia la nostra missione educativa: condurre i figli ad amare la vita senza sfuggirla, a viverla non sotto il segno del torpore e la paura, non temendo la fatica o il dolore, ma con discernimento, assunzione di responsabilità, pazienza, per rispondere al vero amore ... Quello di Dio.

Ma come? Con quali strumenti? Con l’arma più potente ed efficace: la fede! Giovanni Paolo II scriveva nella lettera “Gratissimam sane” che la sfida della famiglia riguarda la capacità dei figli, da parte loro, di consolidare il patto unitivo dei coniugi (che è dono gratuito e totale di sé all’altro).

Ma questo, continua il Santo Padre, può accadere solo se i genitori hanno cuori e pensieri rivolti verso Dio, affinché la loro paternità e maternità attingano a quella fonte, la forza di rinnovarsi continuamente nell’amore. Dunque, la famiglia è il vero focolare della fede ed essa rappresenta, inoltre, lo strumento prioritario educativo verso i figli: uno strumento prezioso da custodire. Pur tuttavia sembra, che in questo specifico periodo storico, la famiglia, anziché essere favorita venga contrastata, minacciata da visioni individualistiche in cui i legami rappresentano fastidiosi lacci e lacciuoli, in cui domina la ricerca di una felicità utilitaristica, intesa come immediato soddisfacimento a vantaggio esclusivo del singolo individuo, in cui dilaga un relativismo che accoglie e tollera ogni approccio culturale, secondo il principio delle pari dignità. Bludental

Se sosteniamo, invece, come è vero, che la famiglia sia strettamente connessa al bene comune, al buon funzionamento della società e conseguentemente al bene delle persone, dobbiamo con tutte le nostre forze agevolare “una felice collocazione della comunità coniugale e famigliare”, difendere e custodire la centralità della sua responsabilità sociale educativa... Responsabilità che non può essere delegata totalmente a terzi, né può essere da terzi usurpata!

Agevolare, difendere e custodire la famiglia, i figli e la vita in generale sono anche i capisaldi della missione che si è prefissata la neonata associazione CUSTODIamo, aperta a tutti coloro che la condividono.

Fabio Zambelli

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’

 

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