21/02/2016

Da sinistra con furore, cresce il fronte contro l’utero in affitto

Ci sono temi che assumono una connotazione trasversale, che vanno oltre i classici schieramenti ‘di partito’. L’utero in affitto è uno di questi e anche il dibattito attorno alle unioni civili e – nel recente passato – la questione dell’aborto, che aveva visto pensatori quali Pasolini e Bobbio schierarsi nel fronte dei contrari.

Certi temi, infatti, assumono un carattere universale, che difficilmente rientra nelle strette logiche preformattate. Si parla di persone: di uomini e di donne, di bambini e di anziani. Si parla di vita. In questi ambiti l’appartenenza a un partito, piuttosto che la confessione religiosa contano fino a un certo punto, perché prima di tutto viene l’essere umani, l’essere dotati di buon senso.

Abbiamo già avuto modo di presentare diverse voci considerate ‘controcorrente’ sul tema dell’utero in affitto; scrivevamo che il dibatto attorno al ddl Cirinnà non è una querelle tra i cattolici e tutti gli altri, come la si vorrebbe ridurre. Oggi diamo risonanza ad altre due di queste voci, entrambi di estrema sinistra, e quindi di certo non appartenenti al mondo cattolico.

Giuseppe Vacca: ex deputato del Pci, filosofo marxista, presidente della Fondazione Istituto Gramsci. Intervistato da Il Corriere della Sera a pochi giorni dal Family Day, il pensatore ha dapprima difeso il popolo della famiglia, affermando: “Definire il Family Day reazionario è assolutamente improprio. Su come regolare le questioni della vita non si può applicare la coppia progresso-reazione. Quella folla esprime un modo di vedere la famiglia che appartiene a una vasta parte della società italiana”. Quindi, pur affermando di essere favorevole alle unioni civili, ha precisato: “[...] si deve risolvere il nodo della stepchild adoption: trovo fondate le osservazioni di chi dice che può essere un modo surrettizio per introdurre la maternità surrogata, l’utero in affitto”.

comunismo_utero-in-affitto_diritti_bambini_donneIl candidato sindaco a Torino, Marco Rizzo, attualmente segretario del Partito Comunista da lui stesso fondato nel 2014, e che ha alle spalle una lunga carriera politica, che lo ha visto peregrinare dal Pci ai Comunisti Italiani, passando per Rifondazione Comunista.

Intervistato su Zenit da Federico Cenci, Rizzo ha affermato che il ddl Cirinnà “è un po’ il paradigma della sinistra europea, nella quale io non mi riconosco affatto [...] La sinistra è oggi una costola del capitalismo, che crea false esigenze e contrapposizioni ingannevoli“.

Sull’utero in affitto afferma: “Si tratta di una mercificazione. Già l’idea di “comprarsi” un bimbo, per giunta sottraendolo alla donna che lo porta in grembo per nove mesi, mi sembra una follia. Ma la questione è ancora più grave se si pensa che alcune coppie persino scelgono le caratteristiche fisiche del bambino: il colore degli occhi, dei capelli, l’altezza… Così si arriva all’eugenetica, alle teorie del dottor Mengele. Trovo tutto ciò abominevole prima ancora che una forma di sfruttamento del ricco sul povero“.

Insomma, seppure con ragionamenti differenti, anche da sinistra arriva chiaro il “No” all’utero in affitto. Le persone non vanno mercificate e schiavizzate e i bambini hanno diritto a crescere con la loro mamma (che è una sola, anche se purtroppo il celebre “Mater semper certa est” è oramai superato) e con il loro papà. Tutto il resto è follia, è un tentativo aberrante di imporre una visione ideologica sulla pelle delle persone, soprattutto le più indifese.

Ci piace concludere con le parole dello già citato Vacca, che rivolge al mondo (stanco) della sinistra un appello che richiama alla memoria la figura di Peppone dipinta da Giovannino Guareschi, che era un comunista come oggi se ne vedono pochi: “La sinistra subisce una deriva nichilista, in termini marxisti la definiremmo spontaneista, non è più capace di grandi visioni sul mondo, dalle guerre ai conflitti economici. Assolve mediamente i suoi compiti nazionali, ma sui grandi scenari mostra un impoverimento culturale che genera analisi povere”.

Redazione

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