26/07/2015

Diritto naturale e diritto internazionale: la CEDU non può vincolare l’Italia

In relazione alla sentenza della CEDU a proposito del caso Oliari e della legalizzazione del matrimonio gay, nel quadro del diritto naturale e del diritto internazionale, è interessante conoscere il testo della decisione votata dalla Corte Costituzionale della Russia 6 giorni prima della sentenza in questione, e pubblicata in questi giorni.

E’ rilevante un passaggio del documento che abbiamo potuto tradurre grazie a Pavel Parfentiev, dell’associazione russa “Per i diritti della Famiglia”.

E’ un testo di importanza fondamentale perché evidenzia i limiti ai poteri normativi degli organi internazionali (come la CEDU) attraverso la legge naturale: come abbiamo più volte ripetuto, se i legislatori umani non sono arginati dalla legge non scritta, fissa e immutabile, le leggi umane – che comunque sono imperfette come gli uomini – possono essere ingiuste, o addirittura perverse.

Una piccola nota a margine: le principali norme di diritto internazionale sono norme non scritte, consuetudinarie (guarda caso). Poi ci sono anche i trattati (scritti).

Ecco cosa ha deciso la Corte Costituzionale russa (ricordiamo che anche la Russia è membro del Consiglio d’Europa, cui fa capo la CEDU).

“Dato il fondamentale principio (non scritto, n.d.r.) di diritto internazionale pacta sunt servanda (ogni trattato attualmente in vigore è obbligatorio per chi l’ha sottoscritto e deve essere adempiuto in buona fede), la convenzione di Vienna stabilisce come regola generale di interpretazione dei trattati che il trattato dovrebbe essere interpretato in buona fede seguendo il senso ordinario da attribuire ai termini del trattato nel loro contesto e alla luce del suo oggetto e lo scopo (art. 31).

Pertanto, il trattato internazionale è vincolante per i suoi partecipanti in base al ​​significato che poteva essere compreso utilizzando la regola di interpretazione di cui sopra. Da questo punto di vista, se la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, interpreta qualche disposizione della Convenzione [europea] sui diritti umani attribuendo alle espressioni contenute in esso (come “diritti umani”, appunto , n.d.r.) un significato altro, da quello ordinario, o contrario all’oggetto e allo scopo della Convenzione, lo Stato rispetto al quale la Corte pronuncia la sua sentenza ha il diritto di rifiutarne l’attuazione”.Bludental

E’ interessante anche notare che la Corte russa ha recentemente sviluppato giurisprudenza costituzionale in materia di famiglia dichiarando che:

1) La famiglia “nel suo significato tradizionale, ricevuto dagli antenati” gioca un ruolo speciale nello sviluppo della persona, soddisfa le sue esigenze spirituali e per questo assume valore costituzionale.
2) Che il legislatore federale ha l’obbligo di dare “priorità nella educazione dei bambini alla famiglia, deve rafforzare la famiglia e deve impedire interferenze arbitrarie nella vita della famiglia.”

Questo secondo punto è particolarmente importante in un Paese che fino a 20 anni fa era organizzato in modo da sottrarre il più presto possibile i bambini alla cura familiare per farli “educare” dallo Stato e dal Partito.

Francesca Romana Poleggi

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’

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