04/07/2018

Divorzio: «Non dite ai bambini che è per il meglio»

Il divorzio è un evento che lascia un segno indelebile nella vita dei coniugi che arrivano a separarsi, ma anche degli eventuali figli della loro unione.

Figli ai quali spesso nessuno pensa, considerando il divorzio un evento “tra adulti” e ritenendo che sia più importante non vedere più i genitori litigare, piuttosto che vivere una quotidianità scandita da continue tensioni. Ovviamente questo fatto salvo i casi in cui la coabitazione risulta essere pericolosa, casi in cui è giusto e doveroso assumere al più presto dei provvedimenti, anche rivolgendosi alle autorità competenti.

Come stanno dunque le cose sul divorzio: separasi per via delle incomprensioni è la soluzione migliore per la coppia e per i figli? Soffermandosi nello specifico su questi ultimi, pare proprio di no: stando ai dati acquisiti dalle scienze psicologiche sulle conseguenze e alle testimonianze che i figli, ora adulti, riportano il divorzio non è solamente “una questione tra adulti”, anzi...

Una riflessione in tal senso è riportata su The Essential Mother, in forma anonima.

Nel suo testo il giovane lamenta innanzitutto la generale semplificazione del linguaggio attorno all’evento del divorzio, dalla quale discende una falsa concezione circa la portata dell’evento, la quale tende a delegittimare la sofferenza dei figli coinvolti e degli stessi coniugi: «Quando riduciamo al minimo il linguaggio di ciò che realmente è il divorzio, riduciamo anche il vero effetto sugli esseri umani... e sfortunatamente comunichiamo bugie ai bambini. “Deve esserci qualcosa di sbagliato in TE a sentirsi così male e spezzato da qualcosa che non è davvero un grosso problema.” Rende i bambini (e i coniugi abbandonati) si sentono isolati e pazzi. La mia esperienza personale mi ha portato a sopportare un ingombrante senso di colpa fin da bambino». Insomma, affermazioni quali «È per il meglio», «Fa bene ai tuoi genitori ... dovresti essere contento che possano vivere una vita più felice» sono altamente fuorvianti e generano nel bambino un’incomprensione colma di sofferenza.

Sofferenza che, nei bambini, si nutre anche del senso di colpa: sia per non saper apparentemente affrontare nella maniera corretta il divorzio, sia per il timore di essere in prima persona alla base della scelta presa dei genitori... «Forse litigavano tanto perché non sono un bravo bambino?» è una domanda che tormenta i piccoli, per loro sviluppo ancora egocentrici.

La realtà è che la cosa migliore per un bambino è crescere con mamma e papà: anche se il rapporto è difficile, i dati acclarano che l’unione è sempre e comunque meglio del divorzio. Divorzio che, oggigiorno, spesso porta anche i bambini a essere sballottati da una casa all’altra, se non addirittura costretti a vivere con il/la compagno/a di mamma/papà e ad abituarsi all’idea di avere dei “nuovi fratelli”, in una complessità di gestione e di rapporti che per un bambino risulta molto complesso gestire.

I bambini, nella loro natura innocente, desiderano una famiglia solida perché è questa che risponde meglio alla loro necessità di crescita e di identificazione (sessuale, ma non solo): per i piccoli concepire che due persone possano smettere di amarsi è quasi impossibile. Anche alla luce di questo, sarebbe importante che gli adulti si assumessero le proprie responsabilità in maniera più matura, anche nei confronti dei bambini che hanno concepito e di certo amano: oggi i tassi di separazione e divorzio sono alle stelle, perché? Forse si litiga di più di un tempo? No, semplicemente si ha meno resistenza al sacrificio (l’opposto dell’edonismo), si ha meno disponibilità al perdono (componente essenziale del matrimonio) e si è più autocentrati...

Prosegue il giovane nella sua testimonianza: «So che avrei dato molto per ascoltare queste parole: “Quello che è successo tra tua madre e tuo padre era cattivo, le famiglie sono progettate per amarsi per sempre, e questo non è accaduto nel tuo, la tua famiglia è stata smantellata senza il tuo consenso ed ora ti rimane una rabbia e un dolore che sono giustificati. Tutto ciò che senti è normale, e tu crescerai attraverso di esso... e prospererai, Dio porterà gioia dalla sofferenza e io camminerò con te”».

Teresa Moro

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