22/03/2017

Donne dell’Est: esce la lista, ed è subito bufera

Donne dell’Est: esce la lista dei motivi per cui gli uomini italiani preferiscono scegliere loro come fidanzate e sui social si scatena la polemica. L’ingenua (?) uscita durante il programma di Rai 1 Parliamone sabato, condotto da Paola Perego, pare non essere stata apprezzata, tanto che la Rai ha infine deciso di chiudere il programma.

Ora, non che sia importante la trasmissione in sé, della quale personalmente ignoravo l’esistenza, ma è interessante riflettere un attimo sulle motivazioni che hanno portato a una scelta così netta e radicale, in un momento in cui non si fa altro che predicare (parola ben differente da “praticare”) la neutralità e il rispetto nei confronti di tutti.

Dove sta il problema? Le donne italiane si sono sentite offese nel confronto con le donne dell’Est? Oppure le donne dell’Est hanno letto come denigratoria nei loro confronti la lista che le vede per protagoniste? Oppure, ancora, le donne di oggi in fondo non accettano di essere tali, in una negazione delle predisposizioni femminili in nome di un femminismo solo di facciata e che ha quasi del ridicolo? La risposta non è univoca: chi se l’è presa per un motivo, chi per l’altro... ma quello che sembra importante per le donne più in vista in Italia, in questi giorni, è di far arrivare il proprio commento nella mischia, possibilmente con toni aspri e perentori (si veda la Boldrini, che ha parlato di «lista vergognosa», «offensiva nei confronti delle donne»).

Scusate, e lo dico da donna, ma un briciolo di razionalità e una piccola dose di autoironia, no?!?

donne_est_rai_femminismo_polemica

Non che i punti della lista siano tutti pienamente condivisibili, ma non sono poi neanche così dalle righe. Vediamoli velocemente.

  1. «Sono tutte mamme, ma dopo aver partorito recuperano un fisico marmoreo». Su questa affermazione le donne dell’Est probabilmente avranno poco da ridire, in fondo viene fatto loro un complimento. Invece le donne femministe nostrane potrebbero avere ben due punti su cui sindacare: il fatto che essere “mamme” non è un obbligo (pare di sentire, in sottofondo, i noti slogan: «L’utero è mio e lo gestisco io», «I figli sono un diritto, non un dovere»...) e il fatto che indirettamente si dice che le italiane non recuperano un fisico perfetto dopo la gravidanza. Entrambi pensieri alieni a una donna mediamente razionale e fiera di sé, la quale sarebbe più portata a pensare che la maternità vale ben più di un fisico scolpito e che non ha affatto problemi ad attirare il proprio marito in altri modi...
  2. «Sono sempre sexy, niente tute né pigiamoni». Ecco, questa è forse la frase più controversa della lista perché la realtà è che a decidere cosa sia o non sia sexy non dovrebbero essere le donne, ma l’uomo (uno, il solo con cui si condivide la vita): se al nostro lui piacciono i pigiami, ben vengano anche quelli. C’è nascosto poi qui un altro aspetto: la donna ha il delicato compito di educare l’uomo nel campo della sessualità, di liberarlo dall’istinto e di attirarlo verso la fedeltà monogamica. Non è facile, è una vera e propria missione, e pare che su questo le donne di oggi siano piuttosto mancanti. In tal senso, un po’ più di onestà – in primis con se stesse – non guasterebbe alle nostre femministe incallite: che la smettessero di vestirsi per attirare gli uomini altrui e pensassero a cosa piace al proprio...
  3. «Perdonano il tradimento». Tradire, mancare di fedeltà, è un atto gravissimo e non va giustificato in nessun caso. Eppure, se l’uomo è realmente pentito, si può arrivare al perdono (per-dono, già etimologicamente indica la grandezza del “dono” che si fa...) e questo non è certo un atto di viltà, ma anzi è un gesto molto nobile, che fa bene anzi tutto a chi lo fa e che però non tutti riescono a compiere.
  4. «Sono disposte a far comandare il loro uomo». Qui, spiacenti, l’unica critica che si può muovere è quella di plagio, dal momento che si ricalca la famosa affermazione paolina: «Sposati e sii sottomessa», che risponde bene alle predisposizioni femminili e maschili... E poi si sa bene che le donne (a qualsiasi latitudine) sono perfettamente in grado di “far credere” all’uomo che sia lui a comandare...
  5. «Sono casalinghe perfette e fin da piccole imparano i lavori di casa». Alla faccia del femminismo e dell’emancipazione, non posso che riportare la mia esperienza di giovane donna neanche trentenne: dai dialoghi con le amiche emerge come tante donne vorrebbero stare a casa per prendersi cura del proprio marito e dei figli, ma non lo possono fare per motivi economici... forse quindi un’affermazione come quella in oggetto dà tanto fastidio perché rispecchia il sentire di molte? Alla fine sarà il tempo a dirlo, ma pare proprio che le donne casalinghe e felici siano destinate a tornare in auge, e allora le manager racchie non saranno che un brutto ricordo...
  6. «Non frignano, non si appiccicano e non mettono il broncio». Che dire? Brave le donne dell’Est, che non si fanno prendere dall’emotività (neanche prima del ciclo) e che riescono ad essere veramente per il proprio uomo quell’aiuto nella vita quotidiana, e non una “palla al piede”! Un aspetto, questo, da ricollegare al punto 1, al punto 4 e al punto 5, ossia al fatto che le donne dell’Est trovano pieno appagamento nella vocazione alla maternità e alla cura e non hanno bisogno di mille attenzioni per essere contente?

Questo è quanto, rispetto alla lista.

Ma vi è un altro punto importante da sottolineare. Il dirigente della Rai ha detto che i contenuti non sono in linea con la mission di una televisione pubblica e neanche con la linea editoriale scelta ad inizio mandato: come mai, non è dato di sapere. Sorge tuttavia spontanea una domanda: l’utero in affitto – che vede spesso quali schiave proprio quelle donne dell’Est di cui tanto si parla in questi giorni – è invece allineato alla mission? Un reato, che priva i bambini della madre, è un fatto su cui la Rai non ha nulla da ridire? No, perché altrimenti qualcuno dovrebbe spiegare come mai Sanremo – solo per fare un esempio eclatante – non ha subito alcuna censura, nonostante i suoi ripetuti spot pro “matrimonio gay” e pro utero in affitto...

Teresa Moro


AGISCI ANCHE TU! FIRMA LE NOSTRE PETIZIONI

NO all’eutanasia! NO alle DAT!

#chiudeteUNAR


Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.