23/09/2017

Donne: il 21% si è sentita maltrattata durante il parto

Negli ultimi giorni i social si sono accessi per un tema che riguarda le donne, ma non solo: la pubblicazione dei risultati della prima indagine nazionale sul tema “Le donne e il parto”, volta ad indagare la “violenza ostetrica”.

I dati raccolti della ricerca condotta dalla Doxa, con il contributo delle associazioni La Goccia Magica e CiaoLapo Onlus su iniziativa dell’Osservatorio sulla violenza Ostetrica Italia lasciano pochi spazi interpretativi: «Si stima scrive La Repubblica che sono circa 1 milione le madri in Italia, il 21% del totale, che affermano di essere state vittime di una qualche forma di violenza ostetrica, fisica o psicologica, alla loro prima esperienza di maternità. Un’esperienza così traumatica che avrebbe spinto il 6% delle donne, negli ultimi 14 anni, a scegliere di non affrontare una seconda gravidanza, provocando di fatto la mancata nascita di circa 20.000 bambini l’anno». Frasi forti, fortissime.

Il parto è un momento molto delicato per tutte le donne, che lo vivono in maniera molto soggettiva, in relazione allo stato di salute e all’età, al modo in cui hanno vissuto la gravidanza, alla relazione con il partner, alla condizione psicologica, alla sopportazione del dolore, e via discorrendo... La gioia per l’imminente nascita del proprio bambino si mischia al dolore fisico e alla fatica, in un mix di emozioni veramente unico e irripetibile.

Alla luce di queste differenze così soggettive è importante che ginecologici, ostetrici e medici che prendono in carico le donne sappiano sintonizzarsi con i bisogni di ognuna, cercando di favorire quanto più possibile una serenità della donna, che non può che andare a beneficio del parto stesso e – di conseguenza – del bambino.  E’ triste apprendere che ciò non sempre avviene. Spesso le  luci sono troppo forti, c’è scarsa intimità lasciata alla donna e alla coppia, un continuo via vai di medici e ostetriche per via dei turni di lavoro e della mancanza di personale e con una complessiva mancanza di assistenza e rassicurazione alla partoriente.

«Lo studio prosegue La Repubblica, che ha preso in esame un campione di 5 milioni di donne italiane, tra i 18 e i 54 anni, con almeno un figlio di 0-14 anni, ha indagato i diversi aspetti e momenti vissuti durante le fasi del travaglio e del parto: dal rapporto con gli operatori sanitari alla tipologia di trattamenti praticati, dalla comunicazione usata dallo staff medico al consenso informato, dal ruolo della partoriente nelle decisioni sul parto al rispetto della dignità personale».

Ebbene, secondo l’indagine di Repubblica, per 4 donne su 10, il parto è stato un momento «lesivo della propria dignità e integrità psicofisica». A finire sotto la lente d’ingrandimento è soprattutto la pratica della episiotomia (incisione vulvo-vaginale fatta per facilitare il parto), realizzata nel 54% delle donne ma che la stessa Oms definisce «dannosa, tranne in rari casi».

In relazione a tutto questo è stata presentata la campagna #bastatacere, che fa seguito alla proposta di legge “Norme per la tutela dei diritti della partoriente e del neonato e per la promozione del parto fisiologico”, presentata già nel 2016.

Il parto, così come la gravidanza, non è una malattia, bensì un momento fisiologico della vita delle donne, se si realizza senza problemi. Un’eccessiva medicalizzazione non serve, tuttavia servono molta cura e attenzione. Le donne meritano di meglio. E i bambini e i papà anche.

Teresa Moro


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http://www.repubblica.it/salute/benessere-donna/gravidanza-e-parto/2017/09/20/news/violenza_ostetrica_in_14_anni_1_milioni_di_donne_l_hanno_subita_durante_il_parto-175925649/

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