17/01/2019

Educazione sessuale in una scuola di Bergamo. Generazione Famiglia: «Vigileremo su I.C. Alda Merini»

COMUNICATO  STAMPA


SEGNALAZIONI DI IPERSESSUALIZZAZIONE PRECOCE A 10 ANNI

Generazione Famiglia:
«Vigileremo su Istituto Comprensivo Alda Merini»

 

Bergamo, 17 gennaio 2019

«I genitori di bambini alle elementari protestano e fanno bene: nessuno gli parli più di sesso orale senza il loro consenso»: è la denuncia del circolo di Generazione Famiglia Bergamo, nella persona della portavoce Elena Pisani dopo essere stati contattati da genitori aventi figli iscritti all’Istituto Comprensivo Alda Merini di Pedrengo, Rosciate, Scanzo, Tribulina, scandalizzati dalle tematiche sessuali affrontate a scuola l’anno precedente, preoccupati per il rischio del ripetersi dell’accaduto.

«In virtù di quanto accaduto l’anno scorso, presso la scuola G. Pascoli di Scanzo, i genitori chiedono di essere tempestivamente informati, quest’anno, sui corsi destinati ai loro figli riguardanti tematiche sensibili e intime, per poter decidere consapevolmente, come da Nota Miur 19534 del 20 Novembre 2018 che introduce importanti disposizioni sul consenso informato» ha tuonato il presidente di Generazione Famiglia Jacopo Coghe.

«Cosa è successo l’altra volta? A seguito del corso di affettività e sessualità svoltosi lo scorso anno, ragazzini delle classi quinte hanno manifestato in famiglia molteplici malesseri», ha denunciato Generazione Famiglia, «e questo dopo che, per esempio, gli era stato spiegato anche il sesso orale come un “bacio particolare” che si danno le persone oppure hanno dovuto “giocare” a vedere la sessualità con lo sguardo degli adulti, causando una serie di imbarazzi e domande anonime da dover riporre in una scatolina e lette dalla psicologa, senza nessun filtro».

«Sulla base di quanto dichiarato dai papà e dalle mamme, c’è stata molta differenza tra la presentazione del suddetto corso, e il suo reale svolgimento», ha proseguito Generazione Famiglia Bergamo, «trasformando ogni domanda in materia da trattare. Più che di affettività ci si è spinti su una sessualità simil-pornografica, con tanto di spiegazione della figura adulta di riferimento».

«Come Generazione Famiglia», ha concluso Jacopo Coghe, il presidente dell’associazione, tra le promotrici del Family Day, «denunciamo la pericolosità di ipersessualizzare precocemente bambini fin troppo piccoli, e avvertiamo che vigileremo affinché vengano rispettate da tutte le scuole le disposizioni contenute nella circolare ministeriale, in cui viene riconosciuto il diritto di priorità educativa dei genitori, in particolare, riguardo le attività di ampliamento dell’offerta formativa, perché i genitori possano ricevere un’adeguata e tempestiva informazione».

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