26/10/2016

Famiglia: 800 euro per ogni bebè con il “premio nascita”

L’attuale Governo avversa la famiglia naturale (per esempio, approvando le unioni civili), ma poi non può far altro che riconoscere che è da questo nucleo fondamentale che passa il futuro dell’Italia.

Se si vuole sperare in una ripresa – morale prima ancora che economica – è sulla famiglia che è necessario investire.

Ed è così che il Governo si prepara a stanziare, per il 2017, dei fondi in favore della famiglia e a sostegno della natalità. Apprendiamo dall’Ansa: «Dal bonus edilizia alle misure per la famiglia, passando per la revisione della spesa a carico anche dei ministeri e alle pensioni: sono in tutto 122 gli articoli della manovra secondo la prima bozza di cui l’ANSA ha preso visione. Arriva un “premio alla nascita”: [...] a partire dal primo gennaio 2017 è riconosciuto un bonus di 800 euro in un’unica soluzione su domanda della futura mamma al compimento del settimo mese di gravidanza».

Che questo provvedimento sia frutto della recente diffusione dei dati Istat circa il tracollo delle nascite nei primi sei mesi del 2016? Scriveva a commento La Repubblica, esemplificando la gravità della situazione: «È come se dal primo gennaio al 30 giugno di quest’anno a Roma non fosse nato neppure un bambino. Sale parto sbarrate, consultori vuoti, ecografi spenti negli ambulatori dei ginecologi: tutto chiuso. E ancora non basta. Nella capitale infatti in sei mesi vengono al mondo circa 12mila bambini, e nell’intero Paese durante lo stesso lasso di tempo del 2016 ci sono state 14.600 nascite meno dell’anno prima. Cioè si è avuto un calo mai registrato in epoca recente, del 6%. In numeri assoluti significa 221.500 nuovi nati contro i 236.100 di un anno fa».

Il Governo, con il “premio nascita”, pare dunque voler correre ai ripari, dando un piccolo segnale; un segnale di per sé inadeguato e parziale, quasi fossero i soldi il principale motivo per cui le persone non investono più sulla famiglia e sui figli. No, i motivi sono ben altri e vanno a toccare tasti ben più profondi di quello legato al portafoglio. Per decidere di unirsi per sempre a una persona, fondando una famiglia, e per assumersi la responsabilità di un figlio servono maturità personale, disponibilità al sacrificio, consapevolezza circa i valori della vita e della famiglia...

Insomma, quanto servirebbe veramente all’Italia sarebbe un’educazione in tal senso ma, si sa, a portare più profitto sono altre politiche (dal libertinaggio sessuale con annessa contraccezione sempre e comunque, passando per la fecondazione artificiale e l’utero in affitto, per arrivare alle istanze delle lobby Lgbt).

Ad ogni modo, 800 euro non fanno male. Speriamo solo che questo sia solo il primo di una serie di provvedimenti pro-famiglia...

Redazione


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