09/09/2016

Famiglia a scuola del monaco san Benedetto

La famiglia ha un ruolo centrale: è in seno ad essa che nasce il nostro futuro e che vengono educate le nuove generazioni.

La famiglia ha tuttavia bisogno di essere aiutata ad educare. Un esempio di questo è l’iniziativa dell’Abbazia Benedettina di Santa Maria di Farfa (RI), che ha dato vita a una scuola online per famiglie.

Abbiamo intervistato don Massimo Lapponi per capire meglio le origini e lo scopo di questa iniziativa.

Don Massimo, da dove partiamo?

Partiamo dai termini fondamentali della questione.

La parola “economia” deriva da due parole greche: “Oikos” – che corrisponde più o meno alla parola latina “Domus” – e “Nomos”, che si potrebbe tradurre con “Regula”. Dunque etimologicamente “economia” indica la “Regula” della “Domus”. Come ogni entità, fisica o morale, infatti, anche la “Domus” ha una sua “Regula”, cioè una saggezza che ne preserva l’esistenza e ne cura il buon andamento; e questo regolamento della vita domestica è a fondamento di ogni ulteriore aspetto dell’economia.

Se ciò è vero, lungi dall’essere oggetto di disprezzo, come è oggi costume generalizzato, la cura della “Domus” dovrebbe, al contrario, ricevere il massimo dell’attenzione e dell’onore, da parte tanto della donna quanto dell’uomo.

Quanto lei sta dicendo ha origini antiche, che hanno trovato grande sviluppo nella società occidentale...

Esattamente. Le parole “Domus” e “Regula” ci ricordano che, appunto nella tradizione occidentale, la “Regula” della “Domus” per eccellenza è la Regola di San Benedetto. È vero che essa intende regolare una “Domus” particolare, la “Domus Dei”. Ma più volte è stato osservato che in San Bendetto, come nell’architettura dei monasteri benedettini, oltre all’ispirazione cristiana, risuona l’eco dell’antica casa romana, la quale possedeva una sua sacralità, rappresentata dal culto dei Penati.

Non sembrerà strano, dunque, che, di fronte al diffuso abbandono della vita domestica, abbiamo creato un movimento che intende estendere l’osservanza della Regola di San Benedetto alle famiglie e riscoprire quel senso “religioso” della “Domus” che dall’antichità romana riecheggia attraverso i secoli fino a noi. Ciò vuol dire che la nostra proposta, anche se fondata su principi monastici e cattolici, può in gran parte essere adottata anche dai non credenti che riconoscono il senso profondo del valore della vita familiare.

Cosa c’entra san Benedetto con la vita familiare?

San Benedetto e la vita familiare [1] è  il volume da cui è partita l’iniziativa. La riscoperta del valore della Regola di San Benedetto, non solo per le comunità religiose, ma anche per le famiglie, nasce dal fatto che il santo non scrive per un singolo, ma appunto per regolare saggiamente la vita di persone che vivono insieme. E la Regola non è un trattato teologico o spirituale, ma, entrando nei dettagli della vita quotidiana, stabilisce i tempi e i modi di tutti gli aspetti principali della vita: il lavoro, il riposo, il nutrimento, la preghiera, lo studio, l’abito, le mutue relazioni, il linguaggio... Su queste fondamenta i monasteri benedettini, attraverso i secoli, hanno creato delle “Domus Dei” da cui si irraggia una virtù benefica su tutta la società umana.

La pubblicazione del libro è stato un punto di arrivo, oppure si è rilevato un trampolino di lancio verso altre iniziative?

Dopo la pubblicazione del volume abbiamo organizzato incontri mensili e campi estivi per far conoscere il progetto alle famiglie. Ma ben presto è apparsa la necessità di fare di più: le famiglie hanno bisogno di un sostegno più sostanzioso, di un aiuto costante ed esteso a molteplici necessità. Per questo è nata l’idea di una “scuola per le famiglie”, per la quale sono stati individuati dodici insegnamenti principali, che abbiamo assimilato alle dodici stelle che adornano il capo di Maria Santissima. Così l’8 dicembre del 2015 è stata inaugurata, sul sito dell’Abbazia di Farfa, la scuola online “La corona di dodici stelle”.

Personalmente mi sono occupato soprattutto, con l’aiuto di validi collaboratori, delle stelle 8, 9 e 11. Il materiale offerto alle famiglie è abbondantissimo, e si tratta di contenuti preziosi, che molto difficilmente si trovano altrove, e mai raccolti tutti insieme. Vorremmo perciò esortare il maggior numero di famiglie ad approfittare di un lavoro così vasto, fatto per il loro bene. Avremmo anche bisogno di collaborazione, sia per il perfezionamento, sia per la diffusione del progetto.

Chi si occupa del progetto in Italia?

Data la domanda, mi permetto di fare un appello: data la mia attuale permanenza in Sri Lanka, per una fondazione benedettina, ci sarebbe bisogno di un sacerdote, o di una suora, o di una comunità religiosa femminile, o anche di una famiglia, che possa prendere in qualche modo la responsabilità dell’iniziativa in Italia, secondo le modalità che spiegherei in seguito.

Teresa Moro

[1] Don Massimo Lapponi, San Benedeto e la vita familiare, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 2009. Esistono anche le edizioni in inglese, francese, portoghese e spagnolo.

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