23/10/2015

Famiglia: è una priorità, anche sul profitto e sul consumo

Fino a poco tempo fa, la domenica era il giorno del riposo. Era il giorno da dedicare alla famiglia, agli affetti, alle relazioni.

Era il giorno in cui si potevano e dovevano mettere da parte gli impegni, il lavoro, le preoccupazioni.

Da qualche tempo a questa parte, invece, abbiamo “perso” la domenica. I negozi sono sempre aperti, si lavora sempre, non si “stacca” mai. 

Ci ha colpito vedere, però, i supermercati Simply di Nardò e di Galatone essere chiusi la domenica.

Abbiamo allora cercato l’imprenditore che li gestisce. Il dottor Antonio Negro è stato così cortese di rispondere alle nostre domande.

  •  Antonio Negro, imprenditore. Ci parli brevemente di lei e della sua impresa.

La mia famiglia opera da sempre nel commercio alimentare. Il mio bisnonno e mio nonno erano commercianti di bestiame e anche mio padre ha intrapreso la stessa strada, operando tutt’ora sul mercato come distributore di carni. Poi, circa venti anni fa, si presentò a mio padre l’occasione di acquistare un immobile a Nardò, già adibito a supermercato. Da quel giorno ebbe inizio, per me (studente universitario) e i miei fratelli (nonché soci), l’avventura nella grande distribuzione organizzata, con tante soddisfazioni che ci hanno portato a crescere giorno dopo giorno. L’acquisto di un altro immobile, due anni fa, a Galatone e l’apertura di un altro punto vendita, è stato la ciliegina sulla torta, il frutto di tanto lavoro.

Da qui l’esigenza di individuare dei responsabili dei punti vendita (mio fratello Walter per il punto vendita di Nardò, mio fratello Giorgio per il punto vendita di Galatone). Il mio ruolo, invece, è quello di coordinatore delle due attività, occupandomi dei rapporti esterni (fornitori) e dei rapporti interni (dipendenti).

  • Noi di ProVita siamo rimasti colpiti dalla scelta di tener chiuso il supermercato la domenica: ci può gentilmente spiegare le ragione di una tale scelta?

La ragione per cui abbiamo deciso di tener chiuso i due punti vendita la domenica è stata dettata in primis da un’esigenza personale: io sono felicemente sposato da 12 anni e ho 3 figli (uno ha 12 anni, uno 10 anni e la mia principessa ha 4 anni); mio fratello Giorgio ha anche lui un figlio di 5 anni, al quale vuole dedicare del tempo; Walter, invece, è il don Giovanni della nostra famiglia, ma si dedica ai suoi nipotini. Questa nostra esigenza personale è stata condivisa e rapportata anche con i nostri dipendenti (30, attualmente). E poi sono dell’opinione che non si vive per lavorare ma si lavora per vivere, possibilmente bene.

  • Lei non pensa che la chiusura domenicale possa nuocere al profitto della sua impresa?

Credo che la chiusura domenicale non possa nuocere al profitto della nostra azienda perché penso che la maggior parte delle persone vedano la domenica come un giorno “diverso”; primo, durante il quale non vanno fatte le solite cose che si fanno durante la settimana (spesa, lavoro, ecc.); secondo, da dedicare a se stessi e alle persone a cui si vuole bene.

  • Se non si fa shopping, la domenica cosa si può fare?

Qualsiasi cosa ci piaccia di fare, purché si stacchi dalla routine settimanale. [Aggiungiamo noi: dedicare tempo a se stessi, alla famiglia, ma soprattutto ai primi doveri, quelli verso Dio, ndr].

  • Vi sono altri supermercati di Simply Market che chiudono la domenica?

Non saprei ma, con tutta sincerità, poco me ne importa. Io penso a me e ai miei dipendenti.

  • Quali misure secondo lei andrebbero prese a favore della famiglia in Italia?

Mi sembra chiaro che la famiglia andrebbe tutelata sempre, perché poi sono i rapporti interni a ogni famiglia che condizionano la vita sociale. Se uno non vive bene nella propria famiglia, non vive bene in società. Ed è chiaro pure che una persona deve avere del tempo a disposizione per poter fare questo. Dirle quali misure potrebbero essere prese a favore della famiglia, mi risulta difficile; sicuramente c’è gente molto più preparata di me che ha il compito di risolvere eventuali problematiche, poi sta a ognuno di noi condividerle oppure no.

Osiamo sperare che altri imprenditori prendano esempio dai supermercati Simply di Galtone e di Nardò.

Redazione

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