28/08/2016

Famiglia violata, Barnevernet denunciata alla CPI

Abbiamo dato voce  alle proteste dei  Norvegesi e della comunità internazionale contro il sistema di assistenza sociale del Paese che rapisce i bambini alla famiglia, senza validi motivi, per futili questioni.

Ora si è mosso  il Patriarcato Cattolico Bizantino che denuncia alla Corte Penale Internazionale (CPI) i responsabili della Barnevernet per crimini contro l’umanità e genocidio commessi sul territorio della Norvegia dal 1990 in poi, di cui all’articolo 5, 6, 7 dello statuto di Roma della CPI.

L’articolata denuncia del Patriarcato può essere letta integralmente qui.

La Barnevernet è descritta come un organo fuori controllo, “a caccia di bambini“, che non risponde né al governo norvegese, né alla Corona, né ai tribunali.

Nel 2015, la Barnevernet aveva 4.300 dipendenti. Perseguita in  media 53.000 bambini ogni anno (considerando che annualmente in Norvegia, da una popolazione di 5 milioni di abitanti, nascono circa 60.000 bambini, è una bella cifra...). Nel 2015 è costata 11,8 miliardi di corone norvegesi, circa 1,25 miliardi di €.

La Barnevernet rapisce i bambini dalla famiglia per motivi futili e pretestuosi: basta che “una  madre faccia una frittata  non di gradimento di uno psicologo della Barnevernet, o che lavi il bambino con molto sapone, o che sia troppo bassa”..).

Anche se la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato le violazioni dei diritti umani e della famiglia da parte della Barnevernet, non è cambiato nulla. La Norvegia è stata criticata anche dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite. Ma l’attività criminale continua indisturbata.

Continua il Patriarcato: “Secondo le statistiche, la Barnevernet è responsabile di 702 morti tra i bambini collocati nelle cosiddette famiglie affidatarie tra il 1990 e il 2001. T. Zdechovský, eurodeputato, sottolinea che vi è un forte aumento della mortalità infantile al momento, che è un motivo urgente per un riesaminare il potere della Barnevernet” .

Pare anche che gli abusi della Barnevernet siano la causa del suicidio di ben 59 ragazzini  ogni anno. Per questo il Patriarcato ritiene di poter accusare l’agenzia anche di genocidio. Come annunciato il 6 marzo 2014 dal canale televisivo norvegese NRK, decine di Stati richiedono che la Norvegia fermi immediatamente questa sua interferenza nella vita della famiglia. Tra l’altro sono maggiormente colpiti i nuclei di cittadini di origine straniera o residenti provenienti dall’estero, che hanno una cultura diversa da quella atea e priva di canoni morali che si è imposta in Norvegia: non solo qualsiasi tipo di educazione religiosa può essere sanzionata dalla Barnevernet, ma anche qualsiasi tipo di educazione tout court: perfino una sana e innocua sculacciata...

C’è poi la denuncia dei bambini maltrattati e abusati nelle famiglie in cui la Barnevernet li pone in custodia. E ci sono forti sospetti che le persone paghino i funzionari dell’agenzia per farsi assegnare bambini “carini e bene educati” che prendono di mira. Il libro denuncia “Mammas Svik” è in tal senso emblematico. E  molti altri episodi allucinanti sono riportati dall’esposto dei Bizantini, che è stato firmato dal Patriarca Elia e dai Segretari, i Vescovi Metodio e Timothy.

Redazione

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